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Vito Bardi al tavolo di partenariato territoriale, economico e sociale sul Pnrr

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Oltre un miliardo e mezzo di risorse disponibili dal Pnrr per la Regione Basilicata: il punto sullo stato dell’arte è stato fatto a Potenza, nel corso di un tavolo di confronto al quale ha preso parte, con un intervento in videoconferenza, anche il ministro degli Affari europei e Pnrr, Raffaele Fitto, con l’intera giunta regionale e le parti sociali. «Questa cifra – è stato spiegato dal responsabile della struttura di missione del Pnrr, Giampiero Perri – vede coinvolti quattro interlocutori: la Regione Basilicata per 309 miliardi di euro, gli enti sub regionali per 195 miliardi, i Comuni per 251, per un totale di 802 miliardi. Poi c’è una Regia esterna, per 679 miliardi, in cui convergono Ferrovie dello Stato, Anas e Commissario Governativo».

A questa somma si aggiunge un fondo complementare da 45 miliardi di euro, previsto dal Governo per azioni che rafforzino il Pnrr. «Bisogna lavorare insieme – ha detto Fitto – con una strategia comune per mettere insieme tutti i piani di investimento. L’Italia è il Paese principale beneficiario dei fondi di coesione e del Pnrr: la somma delle due programmazioni rappresenta una grande opportunità, ma anche delle grandi preoccupazioni. E’ necessario mettere in campo un’azione comune per spendere questi soldi. La programmazione del Pnrr è la risposta alla crisi – ha concluso – ma è stata messa in atto prima della guerra in Ucraina quindi le priorità e le emergenze al momento sono cambiate. Avremo un confronto con la Commissione europea per raggiungere gli obiettivi al 31 dicembre, ne sono rimasti 15 da chiudere, per l’attribuzione della rata da 19 miliardi di euro, poi si aprirà la seconda fase».

Nel dettaglio, la Basilicata che ha presentato una richiesta per «capacità progettuale» pari a 2,3 miliardi di euro, ma che si è vista assegnare 1,4 miliardi, destina questi fondi in 6 “missioni“: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. «Abbiamo risorse importanti da gestire – ha evidenziato il presidente della Regione, Vito Bardi – la Regione sarà particolarmente impegnata nell’attuazione delle attività, con interventi mirate e azioni in sinergia tra territorio e Governo. La difficoltà iniziale è stata dettata dalla mancanza di personale idoneo, ora metteremo a punto una serie di iniziative affidate a persone qualificate, ma resterà fondamentale la sinergia con il governo nazionale, come garantito dallo stesso ministro».

Gli oltre 800 milioni che ricadono sotto la responsabilità di Regione, Enti e Comuni devono essere spesi e rendicontati entro il 2026. «E la sfida più grande – ha concluso Perri – sarà l’attuazione dei programmi specie nei Comuni e a tal fine diventeranno fondamentali anche le agevolazioni burocratiche che il governo nazionale vorrà mettere in atto».

«Si apre una nuova fase, in cui in modo più stringente e cadenzato, ci si confronterà, segnando il 2023 l’anno di avvio della concreta attuazione. Come noto il Pnrr – continua il presidente della Regione Basilicata – si configura come atto di pianificazione di portata generale con proiezione pluriennale (2021-2026) e si concentra su tre assi strategici di intervento condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Il piano da un punto di vista strutturale si articola in 16 componenti raggruppate in 6 Missioni. Per ogni Missione sono previsti dei traguardi (milestone – ossia adozione di norme, conclusioni di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi etc.) e degli obiettivi (target, ossia gli indicatori misurabili che consentono di determinare un risultato in termini di quantità raggiunta) da realizzare. Si tratta, in definitiva, di un programma stringente quanto a tempistica e di molteplici misure (circa 300) estremamente eterogenee sia nei contenuti, sia dal punto di vista dei soggetti attuatori oltre che nelle modalità che ne caratterizzano la realizzazione».

L’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico ha sottolineato: «Il Pnrr in Basilicata rappresenta una sicura opportunità per affrontare i temi di coesione e di convergenza. La parte che più riguarda il dipartimento che ho l’onore di guidare, ambiente, territorio ed energia, vede la presenza di interventi importanti che vorrei sottolineare. In particolare le missioni che riguardano il dipartimento ambiente si riferiscono alla missione due, rivoluzione verde e transizione ecologica, che contiene alcune azioni volte a colmare quelle lacune strutturali che oggi non consentono la realizzazione di interventi circolari proprio per esempio nel campo del trattamento dei rifiuti, ove ad oggi è evidente un deficit impiantistico».

Sui fondi per rifiuti e bonifiche, Latronico segnala la missione: «Che va nella direzione di costruire un’economia circolare valorizzando i rifiuti e facendone un’occasione di sviluppo attraverso la realizzazione di un’adeguata e distribuita impiantistica. Non meno importante – prosegue – l’azione finalizzata alla bonifica dei siti inquinati spesso per passate attività industriali e dei cosiddetti siti orfani».

Sulle risorse idriche aggiunge: «L’intervento sulle reti avrà non solo l’obiettivo di abbattere la dispersione idrica, ma avrà anche di contenere i costi energetici medesimi. Sono da evidenziare – prosegue l’assessore all’Ambiente della Basilicata – le preoccupazioni per stare nei tempi definiti dal Pnrr e dal React Eu nel settore dell’ammodernamento delle reti idriche e delle progettazioni esecutive e dell’appalto delle opere. La risorsa idrica rappresenta un tema di valore strategico per il mezzogiorno e per la Basilicata che è produttrice di questa risorsa con ipoteche sul suo assetto territoriale non sempre totalmente e concretamente apprezzato dalle regioni contermini che pure si avvalgono di questa preziosa risorsa».

«E’ da segnalare – ricorda poi – il lavoro che la Regione sta facendo per dare attuazione alla realizzazione dei progetti nel campo delle fonti rinnovabili. La Basilicata ha un parco progetti significativo, sono più di 200 i progetti presentati da privati che attendono una istruttoria. Occorre valutare l’urgenza di elaborare una strategia di semplificazione amministrativa per consentire una istruttoria in tempi ragionevoli e contestualmente un potenziamento delle competenze adeguate per l’istruttoria di progetti privati e pubblici da mettere a disposizione delle Regioni e dei comuni, competenze adeguate e quindi possibilità di reclutamenti anche straordinari in posizioni di staff temporanei per poter garantire lo smaltimento di questi arretrati in tempi rapidi. Su questo tema sarebbe anche utile determinare un quadro legislativo che metta in condizione le Regioni che sono detentrici di questa potenzialità energetica, di cedere una quota di energia prodotta da rinnovabili a favore dei fabbisogni civili e produttivi dei territori in cui si genera l’energia medesima (Comunità Energetiche)».

«Una citazione merita la strategia dell’idrogeno – ha proseguito Latronico – La Basilicata è tra le regioni bandiera che sono chiamate a sviluppare la produzione di idrogeno verde per il suo impiego nell’industria, nelle pmi e nel trasporto locale. Con la previsione che l’idrogeno venga prodotto da fonti rinnovabili ed utilizzato localmente. Scopo del progetto è la riutilizzazione di zone industriali dismesse e relative aree limitrofe. Sono state già assegnate risorse per 18,5 milioni».

«A questo riguardo è di imminente emanazione uno specifico bando pilota per selezionare i soggetti pubblici e privati interessati a questa azione. Un’ultima menzione – conclude – meritano le azioni volte a valorizzare i borghi su cui la regione ha scommesso risorse proprie. Ai 20 milioni del Ministero, la Regione ha aggiunto altri 20 milioni circa per sostenere almeno in parte quei progetti che si erano candidati ai bandi ministeriali, ma non avevano ottenuto il finanziamento pure essendo stati valutati validi come proposte progettuali».

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