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La questura di Potenza

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Gravi minacce, anche di morte, nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate per costringerlo ad agevolare le procedure di immatricolazione di varie autovetture importate dall’estero, nonostante le gravi irregolarità amministrative riscontrate

POTENZA – La Polizia di Stato di Potenza ha eseguito nove misure cautelari e il sequestro di beni e società, attive nel settore della rivendita di auto e moto, del valore di centinaia di migliaia di euro. L’attività rappresenta l’epilogo di complesse indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Potenza, condotte dalla Squadra Mobile con l’ausilio del Commissariato di Melfi, in relazione ai reati di intestazione fittizia di beni e false fatturazioni per operazioni inesistenti, commessi, nella provincia di Potenza, da parte degli indagati al fine di eludere i vincoli e gli effetti delle disposizioni Antimafia in materia di Misure di Prevenzione.

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In tale contesto è emersa la pericolosità dei soggetti destinatari del provvedimento, i quali non hanno esitato a rivolgere gravi minacce, anche di morte, nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate per costringerlo ad agevolare le procedure di immatricolazione di varie autovetture importate dall’estero, nonostante le gravi irregolarità amministrative riscontrate. 

C’è anche una dipendente di un istituto di credito, finita agli arresti domiciliari, fra le nove persone coinvolte nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza su un giro di intestazioni fittizie di beni e false fatturazioni per operazioni inesistenti, che ha portato stamani all’esecuzione di nove misure cautelari da parte della Polizia, in provincia di Potenza.   

Gli agenti hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, cinque ai domiciliari e due divieti di dimora.

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