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Cassetti generici per la raccolta degli indumenti usati

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Cassonetti istallati e poi scomparsi nel nulla, sostituiti da altri cassonetti. È caos sulla raccolta degli indumenti usati a Potenza. La denuncia dei consiglieri di minoranza: “Il ‘bubbone Acta’ è davvero deflagrato”

POTENZA- «Dalle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da parte della Dr.ssa Paola Olivieri, titolare di una ditta operante nel settore, in merito alle criticità riscontrate in città sul tema dei cassonetti destinati alla raccolta di indumenti usati, apprendiamo che il “bubbone Acta” è davvero deflagrato». Lo evidenziano in una nota i consiglieri di minoranza del Consiglio comunale di Potenza Consiglieri Michele Beneventi, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone ed Enzo Stella Brienza.

“Già in data 3 luglio, infatti, avevamo posto all’attenzione della Sesta Commissione Consiliare Permanente, competente in materia, l’incresciosa situazione verificatasi e a noi riportata da diversi cittadini, prima di essere constatata -hanno spiegato-personalmente all’esito di alcuni sopralluoghi. Cassonetti verdi installati e poi “scomparsi nel nulla” o allontanati dalla sede originaria, “apparizioni” di cassonetti bianchi subito pronti a sostituire i precedenti. Una gran confusione, insomma, e speriamo solo quello»

«Se da una parte il disorientamento dei cittadini sembra farla da padrone (giustamente, i tanti potentini animati dalla volontà solidale di contribuire alla raccolta di indumenti usati sono stati fuorviati), dall’altra -hanno continuano i consiglieri di minoranza- sul piano amministrativo, si avverte l’esigenza di fare chiarezza e comprendere l’iter amministrativo relativo all’eventuale stipula di convenzioni per la raccolta, nonché i criteri e le autorizzazioni relativi all’istallazione dei cassonetti. Ovviamente in Commissione o in altra forma di riunione tra Consiglieri Comunali (per lo meno di opposizione) non è dato di sapere alcunché».

«Proprio in quest’ottica- hanno aggiunto- in data 3 luglio, abbiamo depositato anche una interrogazione formale destinata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio. Fare chiarezza, nell’interesse di tutti i cittadini, è un dovere per chi amministra, non una mera facoltà».

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