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L'Aor San Carlo di Potenza

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Ancora criticità all’Aor San Carlo di Potenza: Fials in audizione in IV Commissione regionale. Nel mirino i livelli minimi di servizio e il personale. Incontro richiesto dopo lo stato di agitazione e il confronto in Prefettura


«Con passione e determinazione, la delegazione Fials guidata dal segretario generale provinciale di Potenza, Costanzo Giuseppe, e affiancata dai dirigenti sindacali Daniele Lucia e Pergola Angela, è stata ricevuta ieri in audizione presso la IV Commissione – Politica Sociale della Regione Basilicata». Lo comunica in una nota la Fials. «Un appuntamento fondamentale – riprende la nota – richiesto dopo lo stato di agitazione dichiarato e il confronto svoltosi in Prefettura lo scorso 20 marzo, per mettere in luce – con ancora più forza – le persistenti criticità organizzative e assistenziali all’interno dell’A.O.R. San Carlo di Potenza».

La Fials, parlando di «assenza di livelli minimi di servizio», sottolinea con forza «la necessità di regole chiare sui contingenti di personale essenziale da impiegare in caso di sciopero, come previsto dalla Legge 146/1990. Nei presìdi di Lagonegro, Melfi e Villa d’Agri tali indicazioni sono del tutto assenti, mentre a Potenza si fa ancora riferimento ad accordi stipulati oltre vent’anni fa, palesemente inadatti alle esigenze attuali». La FIALS invita dunque a una «riformulazione moderna, agile e davvero efficace di questi livelli minimi, affinché si garantisca la continuità assistenziale senza penalizzare i lavoratori». Poi c’è la questione delle «carenze nelle dotazioni organiche e linee guida AGENAS».

Un altro tema cruciale «riguarda l’utilizzo, da parte dell’Azienda ospedaliera, dei parametri AGENAS, rispetto ai quali non vengono però forniti dati e criteri di calcolo trasparenti. Al momento, manca un formale recepimento regionale e una sperimentazione locale delle linee guida, generando incertezza sul reale fabbisogno di personale», spiega la nota. «Una simulazione indipendente, per esempio nel reparto di Medicina di Potenza, mostra un fabbisogno di infermieri e Operatori Socio-Sanitari (OSS) ben più elevato di quanto dichiarato ufficialmente. Questa discrepanza, secondo FIALS, alimenta confusione e indebolisce la fiducia dell’intero comparto».

Per quanto attiene il «demansionamento del personale infermieristico» da tempo, «la FIALS denuncia la progressiva erosione del ruolo infermieristico, costretto a occuparsi di mansioni di base – specialmente nei turni notturni, data la carenza di OSS. Tale scenario distoglie gli infermieri dalle attività specialistiche per cui sono formati, aumentando stress, possibilità di errore e rischi medico-legali. Un contesto che, oltre a ledere la dignità professionale, mina la qualità dell’assistenza. L’auspicio è che si riconoscano, con assoluta urgenza, le competenze di ciascuna figura all’interno dell’organico, offrendo soluzioni concrete a una situazione che si trascina da troppo tempo».

Una criticità ulteriore, spiega poi Fials «riguarda l’impiego di infermieri nelle ambulanze dell’ASP di Potenza per trasferimenti di pazienti STEMI e NSTEMI, nonostante ci sia personale dedicato all’emergenza. Questo fenomeno – continua la nota – insieme alla carenza di medici del 118, costringe gli infermieri a responsabilità non coperte in modo adeguato né dalla formazione né dal punto di vista assicurativo Inail». La Fials quindi «ribadisce la necessità di una riorganizzazione chiara, in cui ciascuno operi secondo competenze e tutele appropriate». Una situazione definita «drammatica» è invece quella di Lagonegro.

«Al Presidio Ospedaliero di Lagonegro la quotidianità è ancora più critica: la mancanza di OSS nei turni notturni, i reparti spesso accorpati e gli organici ridotti al minimo rendono difficoltosa persino la normale continuità assistenziale. A peggiorare il quadro si aggiungono problemi infrastrutturali – ascensori fuori uso da oltre un anno – e questioni legate al trasporto delle sacche di sangue, che aumentano i rischi per operatori e pazienti. Una realtà al limite, dove servono interventi immediati, strutturali e organizzativi».

In un clima di coinvolgimento e fiducia reciproca, «la Fials ha ribadito alla IV Commissione le priorità irrinunciabili per evitare ulteriori peggioramenti. Nel dettaglio si tratta di definire chiaramente i livelli minimi di servizio, chiedendo dati ufficiali sull’assenza di personale e sui calcoli del fabbisogno effettivo. Bisogna poi riorganizzare i trasferimenti interospedalieri, evitando impropri carichi di responsabilità per gli infermieri. Necessario anche migliorare le condizioni strutturali e organizzative nei presìdi periferici, come Lagonegro, dove la precarietà costante mette in pericolo lavoratori e cittadini».

«Sì, le segnalazioni e i disagi del personale sono rimasti finora inascoltati – dichiara la Fials – ma siamo fiduciosi che l’audizione in IV Commissione rappresenti un primo passo verso una soluzione concreta. I lavoratori meritano rispetto per le loro competenze e la comunità lucana merita un servizio sanitario di qualità, fondato su sicurezza e professionalità».
La Fials, dal canto suo, «continuerà a monitorare con costanza l’evolversi della situazione, tenendo viva l’attenzione e rimanendo in stato di agitazione. Qualora non dovessero concretizzarsi interventi risolutivi, il sindacato non esclude ulteriori iniziative a tutela degli operatori e dei cittadini, in una prospettiva in cui ogni voce, ogni denuncia e ogni proposta diventino risorse reali per migliorare il sistema sanitario regionale».

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