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POTENZA – E’ iniziato ufficialmente ieri il congresso del Partito democratico della Basilicata, che entro il 19 dicembre dovrebbe portare alla designazione del nuovo segretario e dell’assemblea regionale, più segretari e direttivi dei circolo. Ed entro febbraio anche di segretari e assemblee provinciali.
Il “la” è arrivato con l’approvazione e la pubblicazione sul sito www.basilicatapd.it (nella sezione “elezioni”, ndr) del regolamento del congresso da parte del commissario regionale, il deputato veronese Gianni Dal Moro.


Il testo, in linea con l’orientamento più recente del Nazareno, non prevede più primarie aperte anche ai non iscritti. A eleggere il nuovo segretario regionale, quindi, saranno : «tutti gli iscritti certificati per l’anno 2019, che abbiano rinnovato la propria iscrizione al Pd», entro il giorno delle votazioni nei singoli circoli, che sono previste «tra il 19 novembre 2021 e il 5 dicembre 2021». Più i nuovi tesserati, anche online, che abbiano ultimato l’iscrizione «entro 10 giorni dall’inizio dello svolgimento» delle votazioni nel circolo di appartenenza.


Nel regolamento viene indicato anche un termine, «le ore 18,00 del giorno 30 ottobre 2021», per la presentazione delle candidature, che, per la segreteria regionale, dovranno essere sottoscritte da «un numero di iscritti (…) compreso tra 250 e 600, distribuiti in entrambe le federazioni provinciali».
Sette giorni più tardi invece, vale a dire il 6 novembre del 2021, andranno presentate le liste di aspiranti per i 100 posti disponibili all’interno dell’assemblea regionale, e nei direttivi di circolo.

Liste che andranno necessariamente collegate ai candidati alla segreteria, dal momento che il voto degli iscritti andrà espresso proprio su queste. E solo in un secondo momento i delegati eletti saranno chiamati a definire l’esito del congresso votando a loro volta per il segretario, all’interno dell’assemblea regionale e dei direttivi di circolo, che dovranno tenersi – da regolamento – non più tardi del 19 dicembre. Un voto, quello dell’assemblea, dall’esito tutt’altro che scontato se non dovesse emergere una maggioranza assoluta di consensi a favore delle liste schierate per uno dei candidati alla segreteria. Già altre volte, infatti, l’assenza di un candidato con oltre il 50% dei delegati in assemblea ha propiziato intese tra gli “sconfitti”, che unendo le forse sono riusciti ad eleggere un “loro” segretario.


Il congresso del Partito democratico lucano era atteso da quasi due anni e mezzo, quando ha annunciato le sue dimissioni l’allora segretario regionale Mario Polese, intanto transitato tra i renziani di Italia Viva.
A contendersi la segreteria regionale, stando alle indiscrezioni che circolano con insistenza da diversi giorni, dovrebbe esserci la segreteria provinciale di Potenza, Maura Locantore, forte anche del sostegno dei consiglieri regionali, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella, e del deputato Vito De Filippo. Ancora in via di composizione, invece, il fronte opposto, dove potrebbero collocarsi, tra gli altri, il senatore Salvatore Margiotta, gli ex presidenti del Consiglio regionale, Vito Santarsiero e Piero Lacorazza, e l’ex presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi.


Intanto lo scontro pare essersi già esteso anche all’interno dei Giovani democratici, con la componente ribattezzata “All’altezza della sfida”, che commentando l’esito del voto amministrativo di domenica e lunedì scorsi ha voluto lanciare un forte appello al rinnovamento del partito.
«Il congresso dia voce ai giovani, meritiamo un Pd diverso». Questo l’appello, unito alla presa d’atto di una «nuova battuta d’arresto» elettorale, che stride non poco con la difesa del risultato delle urne pronunciata nei giorni scorsi dal commissario Dal Moro.


“All’altezza della sfida” ha anche voluto chiarire i motivi per cui nella giornata di venerdì aveva chiesto di sospendere la pubblicazione della sua nota alle testate giornalistiche a cui era stata inviata. Evidenziando l’esigenza di integrarla con un commento all’apertura delle pre-adesioni ai Giovani democratici di Basilicata. «Che qualcuno, dietro questa nostra deferenza verso la giovanile, voglia vedere “mani e manine” altrui, ci fa soltanto sorridere».

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