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L'ingresso dell'Unibas a Macchia Romana (PZ)

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Indagine del Centro studi sociali e del lavoro della Uil: «Scambio ineguale di energie intellettuali a “somma zero” per il Sud, che acutizza la fragilità del mercato del lavoro e un deterioramento nella qualità della classi dirigenti»

POTENZA – La migrazione verso altre regioni degli studenti universitari del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare costituisce «uno scambio ineguale di energie intellettuali a “somma zero” per il Sud, che acutizza la fragilità del mercato del lavoro meridionali e lucano e accompagna un deterioramento nella qualità della classi dirigenti». Lo sostiene un’indagine del Centro studi sociali e del lavoro della Uil di Basilicata, sottolineando che «non si è mai abbastanza consapevoli ed avvertiti della portata e delle conseguenze di assoluto rilievo della emigrazione intellettuale, più “impetuosa” delle altre migrazioni, conosciute nel recente passato».

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Secondo i dati del Centro studi Uil, «nell’anno accademico 2016-2017 la Basilicata ha “perso” 2.356 studenti (su un totale di 3.108 immatricolazioni). Una tendenza, confermata e radicata nel tempo, di maggiore preferenza per le Università fuori regione. Gli spostamenti più rilevanti avvengono nei presidi universitari della Campania (14,56%), dell’Emilia-Romagna (10,91%), del Lazio (10,87%), della Toscana (9,54%), della Lombardia (8,3%) e del Piemonte (7,98%). Dei 3.789 laureati lucani (lauree triennali, specialistiche e Ciclo Unico per l’anno accademico 2015-2016), solo 639 hanno conseguito il titolo presso l’Università degli Studi della Basilicata, gli altri 3.150 laureati hanno conseguito il titolo in altre regioni».

Il numero maggiore dei laureati specialistici lucani si registra nel Lazio per l’area giuridica e per quella economico-statistica, in Puglia, in Emilia-Romagna e Lombardia. «Ed è proprio quest’ultima – è scritto in una nota – la maggiore “trattenitrice” degli studenti originari del Mezzogiorno: quasi il 65% degli studenti che l’hanno scelta rimane in questa regione».

UNIBAS, UNA BUONA NOTIZIA – Dal prossimo anno accademico l’Università della Basilicata attiverà il nuovo corso di laurea magistrale in «Economia & Management», con lezioni che cominceranno il primo ottobre. Lo ha annunciato ieri lo stesso Ateneo lucano. Obiettivo del corso di laurea sarà quello di «formare figure professionali di alto profilo nel campo economico-manageriale e imprenditoriale, in grado di assumere posizioni di elevata autonomia e responsabilità nelle aziende e nelle istituzioni, e di lavorare in proprio, anche intraprendendo nuove iniziative. Novità sostanziali, rispetto alla precedente magistrale in Economia, sono l’inserimento nel percorso curriculare di un tirocinio obbligatorio, da svolgere al secondo anno, e la scelta di tornare a erogare gli insegnamenti in lingua italiana. La didattica in italiano non esclude, però, l’internazionalizzazione: grazie agli accordi Erasmus, gli studenti potranno svolgere un semestre o due di studio all’estero. Il percorso formativo prevede al primo anno sette insegnamenti obbligatori – necessari per acquisire le competenze di base – mentre al secondo anno lascia a ciascuno studente ampie possibilità di personalizzare la formazione, attraverso la selezione, da un paniere di offerta, di insegnamenti più coerenti con lo specifico profilo in uscita desiderato». Il percorso formativo prevede «al primo anno sette insegnamenti obbligatori, mentre al secondo anno propone una maggiore possibilità di “personalizzazione” della formazione». Sempre al secondo anno è prevista per lo studente «un’attività di tirocinio curricolare, strutturato su uno specifico progetto formativo, presso imprese, studi professionali o altri enti-organizzazioni previsti su mercati nazionali e internazionali regolarmente convenzionati con l’Università della Basilicata».

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