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Se l’avvento di Youtube aveva avvisato le televisioni che il loro mondo era arrivato ad un punto di non ritorno, l’avvento di Periscope è il segnale che, per come è stato fino ad oggi e per come l’abbiamo conosciuto nel suo quasi secolo di vita, il mondo della televisione (anche nella sua radice etimologica del vedere a distanza) sta morendo e dalla sua carcassa stanno nascendo modalità totalmente nuove di mostrare e diffondere gli avvenimenti e gli eventi. In definitiva di mettere il mondo dentro uno schermo.

Periscope è una piccola app con la quale chiunque abbia uno smartphone (per adesso però funziona solo su iPhone) e una connessione ad Internet, di fatto può disporre di un canale televisivo a sua disposizione tramite il quale può trasmettere quello che vede, quello che ha attorno e, in definitiva, quello che gli pare. Ovviamente Periscope permette anche di vedere i video trasmessi in tempo reale degli altri utenti che in quel momento stanno trasmettendo qualcosa da casa, da uno stadio, da scuola, da una spiaggia, dalle strade durante un corteo. In poche parole, chiunque con Periscope può diventare un reporter e trasmettere al mondo da un luogo qualunque.

Periscope di fatto uccide la televisione e nello stesso la moltiplica a dismisura. Ognuno può costruire un suo canale televisivo e mettere “in onda” le sue trasmissioni. Ovviamente non saprà quanti potranno essere gli spettatori interessati a seguire i suoi programmi, ma c’è da giurare che se trasmette qualcosa di interessante gli spettatori arriveranno e potranno essere anche tanti.

Periscope uccide la televisione classica, perché se uno spettatore sta assistendo ad uno spettacolo, ad un evento sportivo oppure ad un fatto di cronaca, lo potrà diffondere diventando di fatto un concorrente dei canali tradizionali, i quali devono anche stare attenti a quello che raccontano, perché rischiano di essere smentiti o superati da qualche trasmettitore privato su Periscope.

Applicazioni facili ed immediate come Periscope (una simile è Merkaat) cambiano per sempre i mezzi di comunicazione di massa e il rapporto tra chi trasmette e chi riceve. Mike Bongiorno non c’è più e anche la sua televisione di fatto sta scomparendo. Da un mondo in cui i canali televisivi erano pochi e gli spettatori milioni, oggi si sta passando ad un mondo dei nuovi media fatto di milioni di canali personali che possono avere pochi o molti spettatori. Il rapporto si rovescia e le modalità di erogazione dei contenuti video cambiano radicalmente. Altro che riforma della RAI, diritti televisivi o canali a pagamento, con Periscope è già iniziata la pervasività dei media che cambierà, insieme al modo di fare televisione, anche il nostro modo di vivere e di osservare il mondo. Il problema è saper essere pronti per evitare di soccombere sotto il peso di questi cambiamenti che rischiamo di non saper gestire e di non riuscire a utilizzare in maniera appropriata.

 

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