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Massimiliano Sestito

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Evade Massimiliano Sestito, considerato un killer della ‘ndrangheta. Condannato per due omicidio tra cui il carabiniere Renato Lio

PERO (MILANO) – Massimiliano Sestito, di 52 anni, è evaso nella serata del 30 gennaio dall’abitazione dove stava scontando la detenzione domiciliare a Pero, nel Milanese. L’uomo, secondo i carabinieri, per scappare ha manomesso il braccialetto elettronico.

Sestito stava scontando una condanna per vari reati ed è ritenuto dagli inquirenti affiliato alla ‘Ndrangheta catanzarese. Ha condanne per due omicidi, una delle quali per l’assassinio di un appuntato dei carabinieri nel 1991, Renato Lio. L’altra condanna riguarda l’omicidio del boss Vincenzo Femia nel 2013. Era stato scarcerato da Terni il 12 gennaio scorso. Le indagini sono in carico ai Carabinieri di Milano. 

‘NDRANGHETA, EVADE MASSIMILIANO SESTITO, KILLER DELLE ‘NDRINE

Sestito era già evaso nell’agosto del 2013, mentre si trovava in regime di semilibertà concessa dal carcere romano di Rebibbia, ed era stato poi riarrestato mentre si trovava in ‘vacanza’ al mare nel Salernitano a Palinuro (LEGGI).

L’uomo è ritenuto un esponente della cosca Iezzo Chiefari Procopio, anche se dopo l’omicidio dell’appuntato dei Carabinieri era stato ‘redarguito’ per quell’assassinio, avvenuto a un posto di blocco a Soverato il 20 agosto 1991, che avrebbe portato troppo scompiglio nel territorio.

Secondo le ricostruzioni effettuate in sede processuale, Sestito sparò tre colpi a bruciapelo all’appuntato, che mentre il collega controllava i documenti si apprestava a perquisire l’auto sulla quale si trovava in compagnia di altri, giudicati poi estranei al fatto.

Latitante per circa un anno era poi stato arrestato e condannato all’ergastolo in primo grado nel 1993. Pena poi ridotta a trent’anni, lo stesso anno, in Appello.

L’OMICIDIO DEL BOSS VINCENZO FEMIA

Il boss Vincenzo Femia, di 76 anni, calabrese della cosca di San Luca, residente a Roma dove veniva considerato un esponente di spicco della malavita, venne invece ucciso in auto, con nove colpi sull’Ardeatina, nella capitale.

Un omicidio che si ritenne maturato in uno scontro tra ‘ndrine, con un conflitto per l’egemonia sul traffico di cocaina che per la prima volta si era spostato dalla Calabria a Roma. Era il 24 gennaio 2013.

Nel 2021, per quel delitto, Sestito è stato condannato all’ergastolo nel processo di Appello ter, dopo due rinvii della Cassazione.

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