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Quasi un anno fa l’accusa di omicidio e di occultamento di cadavere nei confronti di Marianna Roshka, la donna che avrebbe ucciso sua figlia in una casa di Montepaone

CATANZARO – Il Gip di Catanzaro ha disposto il giudizio immediato, accogliendo la richiesta in tal senso fatta dalla Procura della Repubblica, nei confronti di Marianna Roshka, l’ucraina di 32 anni che il 17 agosto dello scorso anno uccise la figlia neonata in un’abitazione di Montepaone (Catanzaro), nascondendone il corpo in una valigia. (LEGGI LA NOTIZIA

La donna, accusata di omicidio e occultamento di cadavere, comparirà il 4 ottobre davanti alla Corte d’assise di Catanzaro.

Marianna Roshka, la mattina del 17 agosto, dopo essere stata portata nell’ospedale di Soverato, aveva raccontato ai medici di aver avuto un aborto spontaneo al terzo mese di gravidanza. Dopo aver ricevuto la segnalazione dall’ospedale, i carabinieri perquisirono la casa in cui la donna stava trascorrendo le vacanze assieme al marito e trovarono il corpo della neonata avvolto in un asciugamani dentro una valigia.

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Le analisi degli specialisti del Ris dei carabinieri e del Racis di Roma accertarono poi che la bimba era stata uccisa, escludendo l’ipotesi dell’aborto e stabilendo che la piccola era nata viva. La morte della neonata sarebbe stata provocata da emorragia e soffocamento, e sul suo corpo non ci sarebbero stati segni di violenza (LEGGI LA NOTIZIA).

Nel dicembre il pm titolare dell’inchiesta, Alessandro Prontera, ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari in una struttura protetta per la madre della neonata (LEGGI), accusata di infanticidio dopo gli interrogatori (LEGGI). Interrogato anche il padre (LA RICOSTRUZIONE: IL RACCONTO DELLA MADRE E DEL PADRE) che dichiarò di non sapere dello stato di gravidanza della compagna.

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