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Giuseppe Paladino

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Concorso esterno in associazione mafiosa, in appello bis condannato a oltre 4 anni ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Giuseppe Paladino


LAMEZIA TERME – Quattro anni e sette mesi di reclusione sono stati inflitti all’ex vicepresidente del Consiglio Comunale di Lamezia, Giuseppe Paladino, al termine del processo d’appello bis. Paladino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale (da questa accusa è stato poi assolto), era stato condannato in primo grado dal tribunale di Lamezia e poi assolto in appello. La Cassazione, a febbraio 2023, aveva annullato (con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello) l’assoluzione dell’ex vicepresidente del consiglio comunale, disponendo un processo d’appello bis nei confronti dell’ex consigliere comunale e vicepresidente nel 2017 del civico consesso di Lamezia.

Giuseppe Paladino (difeso dall’avvocato Lucio Canzoniere che ha già annunciato ricorso in Cassazione) tra l’altro è stato dichiarato incandidabile anche dalla Cassazione per la sua posizione (nell’ambito dell’inchiesta antimafia Crisalide scattata a maggio 2017). A maggio 2020 in primo grado, infatti, era stato condannato dal tribunale di Lamezia a sei anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e assolto per corruzione elettorale. Poi a dicembre 2021 in appello era stato assolto “perchè il fatto non sussiste”, ma la Cassazione ha poi rimesso tutto in discussione per la posizione di Paladino che era stato condannato in primo grado in relazione all’accusa di aver chiesto l’appoggio elettorale alla cosca Torcasio alle comunali del 2015 e questo fu uno dei motivi dello scioglimento del Consiglio comunale di novembre 2017 per infiltrazioni mafiose.

EX VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LAMEZIA PALADINO CONDANNATO AD OLTRE 4 ANNI

Come si ricorderà, Giuseppe Paladino rimase coinvolto a maggio 2017 nel blitz antimafia “Crisalide” insieme anche al medico Giovanni Paladino, padre di Giuseppe. Secondo quanto contestato dalla Dda, gli esponenti della cosca Torcasio avrebbero appoggiato Giuseppe Paladino. I congiunti Paladino avrebbero – secondo le accuse – richiesto ed ottenuto l’appoggio elettorale, sotto forma di procacciamento dei voti e di attività di propaganda elettorale, quale attività di attacchinaggio. I due Paladino – intercettati dai carabinieri – si sarebbero recati in macchina al “fortino” dei Torcasio dove avrebbero incontrato alcuni degli elementi di vertice dell’organizzazione.

E che prima di scendere dalla macchina, Giovanni Paladino disse al figlio Giuseppe di indossare il cappuccio del giubbotto. Per Giovanni Paladino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che in primo grado fu assolto con rito abbreviato e condannato poi in appello, la pena (4 anni oltre all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni) è divenuta definitiva a settembre del 2022.

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