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SERSALE – È la saggezza del tempo, per quanto essa possa essere lenta e snervante, la più trasparente conferma di costanza, professionalità e dedizione. A tal proposito, ne ha avuta di pazienza Giuseppe Saladino, attuale tecnico del Sersale, per vivere poi quelle gioie e quelle vittorie che sono figlie di sacrifici e di quel tortuoso cammino mai abbandonato, neanche quando sembrava insormontabile.

Il crack

Difficile stabilire se il destino calcistico di Saladino sia stato benevolo o ingiusto, fatto sta che gli ha tappato le ali da giocatore fin da giovane ma gli ha aperto, di contro, quelle da allenatore. Il suo rapporto con il calcio giocato finisce infatti a 27 anni a causa della rottura del ginocchio, ed è da lì che intraprende la sua carriera da tecnico. Inizia con una scuola calcio sua (il Real Lamezia) in contemporanea alla laurea conseguita all’Isef di Catanzaro, ma ciò era solo il punto di partenza.

L’avventura con i grandi

La prima esperienza con i grandi avviene in Seconda categoria, nella stagione sportiva 2004/05, alla guida del San Mango d’Aquino per poi salire in Prima Categoria, nella stagione successiva, alla guida del Campora. Una crescita costante, che continua nel 2006/07, in Promozione sulla panchina della Raffaele Nicastro.

Il vero decollo

Il lavoro e la soddisfazione non piovono mai dal cielo ma bisogna costruirsele e alimentarle e, in questo frangente, Saladino lo ha dimostrato più volte. È stata l’ammirabile serietà, figlia dell’ambizione, a rendere infatti concreta la telefonata della Vigor, con la quale fa due anni di Allievi Nazionali prima di prendersi un’altra gioia dovuta al costante impegno, ovvero l’aumento di grado ad allenatore in seconda dove, in quattro anni, ha potuto imparare da gente come Costantino, Novelli ed Erra (con quest’ultimo collaborerà anche a Catanzaro). Un’eccellenza quella del tecnico lametino, non solo per le sue qualità, ma anche per il nome di un campionato che gli si presenta davanti con le divise del Sambiase prima, del Soriano poi e del Sersale attualmente. È con quest’ultima, infatti, che ha sfiorato la Serie D dopo un mini/torneo concluso praticamente sempre in testa e con un sogno svanito solamente in finale, peraltro contro il Sambiase.

La costante

A prescindere dai risultati ottenuti sul campo, in ogni situazione, sia di alta, sia di bassa classifica, Giuseppe Saladino ha sempre e puntualmente migliorato il gruppo a sua disposizione. In sostanza, chi ha voglia di lavorare e di imparare, con il trainer lametino fa soltanto passi in avanti. E non solo dal punto di vista tecnico. Era e rimane un tecnico di valore e di valori.

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