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Ristorando… pranzo ed accoglienza alla mensa voluta dal pastore Giovannini

A via Popilia, tra il carcere e il nuovo palazzo dell’Agenzia delle entrate, c’è il fabbricato della Chiesa evangelica cristiana pentecostale Bethel, proprio di fronte si trova una casetta in legno con una insegna: “RistoRando”; è la mensa voluta dal pastore Paolo Giovannini per un aiuto concreto a quanti, nel quartiere, ma anche da altre parti della città, hanno il problema di fare almeno un pasto caldo quotidiano. RistoRando funziona tutti i giorni, escluso la domenica ed i festivi, dalle 13 alle 14.

Per usufruirne quotidianamente occorre iscriversi, presentando il solo modello Isee, abitualmente sono serviti 35-40 pasti giornalieri. I volontari che cucinano e poi riassettano sono una cinquantina, e fanno i turni, l’impegno è dalle 11 alle 15, ed occorrono tra i 4-5 volontari al giorno.

Un venerdì al mese il piazzaiolo Mimmo Porto di Cosenza, prepara per tutti gli ospiti una buonissima e gustosa pizza margherita, così come la Pasticceria Dodaro, di viale Vittorio Veneto, quando può offre anche i dolci. Quotidianamente vengono consumati 2 chili di pane, 5 di pasta e quando c’è 2-3 chili di frutta.

Tutta questa organizzazione è tenuta in piedi dal volontariato, molti prodotti arrivano dal Banco Alimentare, mentre dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali c’è il contributo di 1,30 euro a pasto erogato ed il pagamento dei costi della struttura tutta del progetto, un aiuto arriva anche dall’8 per mille dato alla Chiesa valdese.

La responsabile del progetto RistoRando è Flora Barone: «Ci siamo accorti di un bisogno e cerchiamo di dare la nostra disponibilità. Molti ospiti ci dicono che il nostro cibo non è solo buono da mangiare, ma anche da… pensare; perché da noi viene accolta innanzitutto la persona.

Lavorando in questo campo abbiamo un termometro delle nuove povertà cosentine, mese dopo mese avvertiamo che molte famiglie con minori non ce la fanno più. Battiamo record negativi ogni qualvolta cerchiamo di misurare a che punto stiamo. Le richieste non si contano più… sono infinite. Chi vuole aiutarci, può farlo in mille modi.

Cerchiamo volontari che insieme a noi condividono questa iniziativa, ma anche chi sa cucinare o semplicemente volenterosi disposti ad aiutare chi, momentaneamente, è rimasto indietro. Già vengono i detenuti di fine pena, ma l’invito è ai giovani che desiderano essere utili agli altri. Servono anche i generi alimentari: la pasta, l’olio, i pomodori, i secondi…, ma particolarmente la frutta.

Con il baget che riceviamo non riusciamo molte volte a comprarla frutta, se qualcuno vuole offrircela sarebbe davvero gradita». Chi volesse mettersi in contatto con i responsabili può chiamare al numero 0984.31846 oppure 377.6811914

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