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Uno dei protagonisti del raid con la pistola in mano e ripreso da una telecamera di sicurezza

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DIAMANTE (COSENZA) – «Siamo stati oggetto di una vera e propria azione punitiva perché disturbiamo gli interessi degli spacciatori di droga». Sono le parole del sindaco di Diamante Ernesto Magorno in riferimento ai fatti accaduti ieri pomeriggio nel centro tirrenico.

«Nella centrale zona di Piazza XI – riferisce in un nota il Comune – intorno alle 17.00, quattro uomini, scesi da un’automobile e armati di pistole, con un vero e proprio raid hanno preso a minacciare e picchiare chiunque si trovasse a loro tiro».

«L’azione violenta – dice ancora il sindaco – è stata bloccata da un tempestivo e congiunto intervento da parte della Polizia Locale e di Carabinieri e i quattro violenti sono stati prontamente arrestati. Sono intervenuto personalmente assieme al Vicesindaco Giuseppe Pascale, ed è stato proprio lui a fermare l’ultimo dei quattro facinorosi. A tutti coloro che sono intervenuti esprimo il mio plauso e la mia gratitudine a nome di tutta la comunità e assicuro che chi pensa di intimorirci, per continuare indisturbato i suoi traffici, ha sbagliato indirizzo e anzi ci spinge a proseguire nella nostra azione con maggiore impegno e determinazione».

Gli arrestati sono tre ragazzi di 20, 22 e 23 anni e un trentaquattrenne accusati di possesso di arma clandestina e oggetti atti ad offendere, lesioni personali e violazioni delle norme in materia di misure di prevenzione. Dalla prima segnalazione giunta al 112 che riferiva di quattro persone a bordo di un’auto che avevano sparato colpi d’arma da fuoco. Determinante per individuare il quartetto è stata una seconda telefonata con la quale si indicava la presenza dell’auto nel centro di Diamante. I quattro arrivati nella cittadina hanno infatti aggredito senza alcuna ragione un ragazzo del posto colpendolo con calci e pugni. Gli aggressori, inoltre, secondo quanto riferito, impugnavano una pistola clandestina e un manganello telescopico seminando il panico tra i turisti fino a quando sono giunti i carabinieri che hanno bloccato i quattro, due dei quali si stavano dando alla fuga.

I militari, successivamente, hanno sequestrato l’arma, una pistola calibro 22, il manganello e 3 grammi di marijuana accertando che uno di loro era allo stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Cosenza.

«Io stesso – conclude Magorno – sono stato oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico e sui social da portatori di opachi interessi. Ma ripeto, cacceremo gli spacciatori e i violenti dalla nostra Città, e faremo tutto quello che è nelle nostre forze per assicurare sicurezza e tranquillità a cittadini e ospiti».

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