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La manifestazione tenuta in Provincia

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COSENZA – La Questura di Cosenza ha proposto la misura di sorveglianza speciale per Jessica e Simone, due studenti universitari, e Francesco un attivista cosentino perché ritenuti “socialmente pericolosi”, per aver partecipato a manifestazioni per denunciare la mancanza di servizi sanitari essenziali in Calabria o la fatiscenza delle strutture e il rischio crolli nel centro storico di Cosenza.

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Si tratta di persone che «hanno scelto di dedicare le proprie esistenze ai valori della solidarietà e al rispetto della dignità umana» e la risposta della società civile è stata unitaria.

Oggi pomeriggio sono iniziati una serie di dibattiti pubblici a sostegno non solo degli attivisti, ma della democrazia e del diritto a protestare ed esprimere il dissenso rispetto alle scelte politiche locali.

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