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La costa di San Lucido

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COSENZA – A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione effettuati per salvare il giovane M.A., trentenne originario di Celico che stamane si è spento mentre era al mare su una spiaggia del litorale tra Paola e San Lucido (LEGGI).

Secondo la testimonianza di Cristian Caputo, uno dei bagnini del vicino villaggio Bahja che ha cercato di soccorrere il bagnante (l’altro è Daniele Carnevale), un pescatore avrebbe notato la sagoma dell’uomo in acqua e li avrebbe allertati.

Caputo dopo aver verificato tramite binocolo la presenza della suddetta sagoma in lontananza avrebbe chiamato prima il 1530, il numero blu da contattare in caso di emergenza in mare, e poi insieme a Carnevale a bordo di un pedalò si sarebbe spinto in acqua, nonostante le condizioni avverse e le difficoltà della corrente, per prestare eventuale soccorso.

A suo dire, una volta sopraggiunti sul luogo, a circa 200 metri dalla riva, il giovane, che il bagnino ha subito riconosciuto, appariva già senza vita. Tuttavia, sempre Caputo, sostiene di averlo caricato sul pedalò e di aver effettuato tutte le manovre di salvataggio necessarie mentre il collega dirigeva il mezzo a riva.

Stando alle sue parole una volta approdati sulla terra ferma, tra i bagnanti, anche alcuni medici e infermieri presenti sarebbero intervenuti fino all’arrivo del 118. «Quando ho capito che non c’era più niente da fare e ho visto i genitori straziati dal dolore ho detto di lasciarli da soli con il corpo fino alle disposizioni del pm. M. è morto nel suo mondo, amava il mare, spesso lo vedevo nuotare. Ho cercato di fare tutto ciò che potevo».

Secondo una prima ricostruzione pare che l’uomo sia stato colto da un malore mentre stava facendo il bagno. Seguiranno aggiornamenti più dettagliati.

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