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Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo

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FUSCALDO (COSENZA) – Feste di compleanno e karaoke. E nel piccolo cento tirrenico di Fuscaldo c’è un’impennata di contagi. Con i due positivi registrati nella giornata di ieri, Fuscaldo raggiunge, infatti, quota 55 positivi e 118 quarantene. E come se ciò non bastasse c’è ancora chi continua a violare quarantena fiduciaria e isolamento obbligatorio.

Proprio ieri mattina, infatti, i Carabinieri della Stazione di Fuscaldo hanno denunciato padre e figlio, risultati positivi al Coronavirus, ma che nel violare l’isolamento posto dall’Asp di Cosenza, sono stati trovati in un supermercato di Paola a fare la spesa. Per loro si sta prospettando la denuncia per il nuovo reato previsto per la violazione delle norme Covid, ovvero l’epidemia colposa.

Il sindaco della località tirrenica, Ginfranco Ramundo, ha già annunciato che «se l’andamento della curva dei contagi dovesse continuare a salire, non esiterò a pensare ad un nuovo piano di restrizioni, senza escludere il divieto di spostamento all’interno del nostro Comune. Un atto estremo, rivolto a quei pochi irresponsabili che non rispettano le regole anti-Covid e le prescrizioni in vigore, mettendo a repentaglio la salute di tutti».

Ad ogni modo, «al di là dei numeri, mi preme precisare che il 99% dei contagiati risulta, grazie a Dio, asintomatico. E chi, invece, ha qualche sintomo, lo stesso non va oltre una febbre abbastanza lieve. È un aspetto incoraggiante, soprattutto per chi sta combattendo contro il virus».

In tale contesto, il primo cittadino ha anche ricordato che «chi è positivo al Coronavirus deve isolarsi anche e soprattutto rispetto alla propria famiglia. I familiari conviventi di un positivo, devono invece rispettare, rigorosamente, la quarantena fiduciaria, anche se non raggiunti, ancora, da nessun provvedimento, attesi i ritardi che l’Azienda Sanitaria Provinciale sta accumulando nel comunicarci i numeri giornalieri. Il tracciamento di questi giorni, ci offre un quadro abbastanza chiaro, che ha delineato i ceppi di positività e le zone del territorio nelle quali, gli stessi, si sono sviluppati. Questo è un dato che ci tranquillizza, in quanto circoscrive l’andamento epidemiologico».

Fermo restando che, per il sindaco «l’unico modo per uscire il prima possibile dalla terza ondata di contagi, è vaccinare. Non esistono altre soluzioni. Ci stiamo impegnando per chiedere una migliore organizzazione della campagna vaccinale, in quanto, al momento, regna l’incertezza assoluta (oltre ai ritardi che si stanno registrando nella consegna delle dosi), che sta mettendo in serio imbarazzo un po’ tutti, in particolare il personale sanitario, che meriterebbe maggior coinvolgimento. Non capiamo, infatti, come si possa chiedere, ai cittadini, di spostarsi in altre zone, spesso lontane decine di chilometri, quando, Comuni come il nostro, hanno strutture capaci di ospitare le operazioni di vaccinazione».

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