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La sede dell'Asp di Cosenza

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COSENZA – La domanda è chiara. La risposta incerta. Accade nel corso della commissione consiliare Salute, presieduta da Giuseppe Ciacco. All’ex direttore sanitario dell’Asp bruzia, Martino Rizzo, convocato per fare il punto sulla situazione pandemica in città, viene posto a margine un interrogativo: ha a che fare con l’erogazione a Cosenza e nel suo hinterland della Ru 486, farmaco che induce l’aborto chimico nei primi due mesi di gravidanza. «Questa pillola viene erogata nel nostro territorio? Quali sono le strutture, che fanno appunto capo all’azienda sanitaria cosentina, dove risulta possibile avere accesso al servizio?», sono non a caso le parole che il consigliere comunale del Pd Francesco Graziadio rivolge a Rizzo.

Quest’ultimo, tuttavia, si stringe nelle spalle. «Non saprei proprio dirglielo – ribatte l’ex direttore – Io mi sono dimesso dal mio incarico dirigenziale a novembre 2021, dunque molte questioni sono rimaste prive di approfondimento».  

«Sì, ma – incalza sempre Graziadio -, ci sa dire, comunque, se la Ru486 è disponibile nella provincia di Cosenza?». A questo punto Rizzo, seppur laconico, apre una spiraglio: «Non credo. Ed è una questione che dovrà essere affrontata, su cui, cioè, bisognerà trovare qualche soluzione».

Una questione, tra le altre cose, che già era stata portata a galla dal gruppo di attiviste “Fem.In – Cosentine in lotte”. «In realtà – afferma Vittoria Morrone – la pillola è stata inserita nei protocolli dell’Annunziata, quindi qui è distribuita, sebbene bisognerebbe verificare di mese in mese. Non è così invece per l’Asp di Cosenza, che non la distribuisce».

Ma il problema ora sembrerebbe un altro. L’unico medico non obiettore di coscienza dell’ospedale dell’Annunziata, il ginecologo Francesco Cariati, si è dimesso. «Un fatto – prosegue Morrone – che va naturalmente ad aprire problemi di ulteriore tipo: dove effettuare l’interruzione di gravidanza?». Ma dal Dipartimento materno-infantile del nosocomio rassicurano: «Stiamo già lavorando per ripristinare il servizio».

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