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CATALDO Perri si muove tra varie formule consolidate: lo show nato dal suo libro “Ohi dotto’“, i concerti con lo Squintetto, i reading con l’amico scrittore Carmine Abate. È un periodo febbrile per il cantastorie-medico cariatese.
La vita comincia a 60 anni? «La periandropausa, a parte le vampate – dice – mi ha portato riconoscimenti gratificanti. A qualsiasi età si può essere giovani, se ogni mattina abbiamo l’animo disposto a meravigliarci. L’arte e la musica sono terapie-salvavita senza effetti collaterali ed esenti ticket». A lui le gratificazioni non sono mancate mai, comunque.

«Mi conforta aver scelto un percorso sganciato da stili e mode. La Rai ha scelto le mie musiche per trasmissioni cult: Linea Blu, Sereno Variabile, Geo e Geo… … e fermiamoci qui». Il periodo è fitto, entriamo nel vivo: primo appuntamento oggi a Torino al Salone del Libro.

Un anno fa è uscito il libro “Ohi dotto’”, trent’anni di memorie di un medico di famiglia. «Un pretesto per affrontare con ironia pregi e difetti dei calabresi, per raccontare quello che si prova quando un medico passa dall’altra parte. Dalla parte della malattia. Sì, com’è successo a me. Torno alla Fiera di Torino con il reading letterario musicale su invito del Comune di Bisignano, che presenta il progetto del Festival internazionale della chitarra battente e il museo della liuteria intitolato alla famiglia De Bonis. Successiva data all’Università col prof. Vito Teti. Il 14 maggio presenterò lo spettacolo “Ohi dotto’” all’Unical su invito del prof. Teti. Sarà stimolante il confronto con i nostri giovani sui temi del libro e sui brani eseguiti con strumenti della tradizione popolare, chitarra battente, lira calabra». Sul calendario c’è appuntato anche il 17 maggio.

«Tre anni fa nella mia vita è entrata la malattia. Sono stato curato nel corpo e nello spirito alla clinica “Humanitas” di Rozzano (MI). Nel libro racconto di quando mi svegliai dall’anestesia muovendo il braccio destro per verificare se fosse ancora idoneo per la chitarra battente. Su invito della Fondazione “Humanitas” torno con la mia chitarra e con “Ohi dotto’” per il personale sanitario e per i pazienti oncologici che combattono la loro battaglia. D’accordo con l’editore Rubbettino, alcuni proventi del libro andranno alla ricerca sul cancro». Cultura, musica, testimonianza di speranza, solidarietà, ironia. Ma non finirà qui.

«L’evento – conclude Perri – sarà ripetuto in altri centri oncologici italiani per regalare un sorriso agli ammalati e sensibilizzare tutti a sostenere la ricerca. Quale immagine della Calabria porti in giro?La mia attività concertistica ha sorpreso l’uditorio d’ogni dove per le tarantelle sfrenate e perché si scopre la bellezza del nostro meticciato, i drammi delle carrette di mare, la rabbia per la ndrangheta. Non si deve raffigurare la Calabria solo come una cartolina farcita di retorica».

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