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Il sindaco Mascaro, il presidente Madeo, monsignor Marcianò e Gerardo Sacco

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ROSSANO (COSENZA) – “Sono orgoglioso di essere calabrese, è bello essere calabresi”. Santo Marcianò è da oggi cittadino onorario della città di Rossano, un tributo sentito e fortemente voluto dal consiglio comunale all’attuale Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia già Vescovo della città.

Voto unanime di tutti i consiglieri nel corso di una seduta che, per una volta, ha vibrato nella stessa direzione: la gioia di rendere omaggio a una figura che tanto ha dato alla città di Rossano.

Città blindata per l’evento che ha visto l’arrivo di numerose personalità ecclesiastiche (monsignor Nunnari, monsignor Renzo) e militari, rappresentati di noti gruppi imprenditoriali della zona, l’orafo Gerardo Sacco e lo stilista Claudio greco, i sindaci del circondario, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, il presidente del Tribunale di Castrovillari, Caterina Chiaravalloti, il governatore Mario Oliverio.

Marcianò a Rossano

 

Molti gli interventi, il sindaco Stefano Mascaro ha posto l’accento sulla solitudine in cui si è costretti ad affrontare i problemi dell’area jonica, Ernesto rapani, capogruppo Fratelli d’Italia ha ripercorso le date salienti nella vita e carriera di Marcianò, mentre il consigliere di minoranza Flavio Stasi ha ribadito la vicinanza di monsignor Marcianò durante la battaglia, amaramente persa, per la salvezza del Tribunale. Ha fatto riferimento alla figura di Aldo Moro, di cui oggi ricorre il triste anniversario del rapimento, la presidente del consiglio comunale Rosellina Madeo, mentre ha parlato di profonda sintonia con il sentire della città il presidente Mario Oliverio.

Palpabile la gioia di Giuseppe Satriano, attuale vescovo della città nel suo intervento breve e a braccio: “Una intera città protesa verso un atto d’amore”. A Marcianò è stato fatto dono di un cofanetto, contenente simbolicamente le chiavi della città forgiate per l’occasione dall’orafo Gerardo Sacco.

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