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La striscia sul Pino Loricato sul numero 3494 di Topolino

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Un numero, il 3494 di Topolino, che punta su due simboli di Calabria e Basilicata, il Pino Loricato e i Sassi di Matera

È solo una frase ma dal peso e dal significato enorme che, nella sua semplicità, trasmette ai piccoli lettori di Topolino l’eccezionalità e l’unicità di un simbolo della Calabria: il Pino Loricato. del parco del Pollino.

“È Pino Loricato! Una delle meraviglie del Parco del Pollino! Una specie unica al mondo, che potete trovare solo qui!”. Questa la frase inserita nel numero 3494 di Topolino in edicola a partire dallo scorso 9 novembre che sintetizza «un ragionamento elementare, comprensibile all’istante da un bambino, una delle applicazioni più spontanee ed efficaci – spiega Lenin Montesanto, project manager del programma Marcatori Identitari Distintivi della Regione Calabria – di quel metodo innovativo e per certi versi rivoluzionario, se correttamente applicato alla narrazione turistica internazionale della Calabria così come della Basilicata e di altre regioni, della mappatura dei Marcatori Identitari Distintivi (MID). Ecco, parafrasando uno dei leit motiv del Presidente Roberto Occhiuto, quella Calabria e quel Sud che l’Italia ed il mondo non si aspettano».

Montesanto ha anche sottolineato come «perfino la secolare multinazionale statunitense Walt Disney Company, per rendere più universalmente attraente per qualsiasi lettore, un pezzo della nuova storia intitolata “Topolino e il segreto dei sassi” inserisce il Pino Loricato, presente nel solo Parco Nazionale del Pollino, definendolo “specie unica al mondo!” ovvero un MID. E se – ha aggiunto – a servirsene è anche la Disney non ci resta che trarne tutti qualche incoraggiamento in più a proseguire su questa strada».

TOPOLINO OLTRE IL PINO LORICATO, TRA I PROTAGONISTI ANCHE I SASSI DI MATERA

Ma a rendere ancora più significativa l’esperienza del numero in edicola di Topolino «la Disney – prosegue – aggiunge un altro indiscutibile marcatore identitario distintivo del Sud Italia e del Bel Paese nel mondo, i Sassi di Matera ovvero la terza città più antica del mondo (dopo Gerico ed Aleppo) e l’unica sopravvissuta ad oggi, secondo la definizione di Raffaello De Ruggieri, presidente della prestigiosa Fondazione Zètema e tra i principali sostenitori della metodologia dei MID applicata alla comunicazione turistica».

De Ruggieri ha precisato anche che «siamo di fronte ad una delle più utili ed inattaccabili conferme internazionali e, se si preferisce anche commerciali, sulla validità e replicabilità di un metodo di narrazione e soprattutto di progettazione dei turismi che ribalta i cliché del marketing territoriale (mare e montagna, paesaggi e tramonti)e che capovolge lo stesso baricentro geo-politico (località balneari e città d’arte) al quale abbiamo assistito ed al quale si continua ad assistere, purtroppo con risultati e numeri non adeguati rispetto al complessivo potenziale inedito ed inesplorato di cui dispone il brand Italia in generale, soprattutto il cosiddetto patrimonio minore, che minore non è affatto. Anzi».

Tornando alla citazione del Pino Loricato, Montesanto ha chiarito come «quel “Solo qui” che serve a Francesco Artibani per rendere ancora più distintivi soggetto e sceneggiatura del Pino Loricato con i disegni di Giampaolo Soldati è del resto uno dei passaggi più forti dello stesso manifesto programmatico di Calabria Straordinaria, promosso dall’assessorato regionale al turismo guidato da Fausto Orsomarso e del quale la mappatura e promozione dei MID era e resta premessa logica, pilastro fondativo, piattaforma strategica e prospettiva di sviluppo».

IL PROGETTO DEI MARCATORI IDENTITARI DISTINTIVI

Lo stesso Pino loricato, in particolare Italus, considerato con i suoi 1230 anni l’albero più vecchio d’Europa, è tra i primi (probabili) Marcatori Identitari Distintivi che la Calabria condivide con la Basilicata ad esser stato censito nella mappatura avviata nei mesi scorsi dalla Cabina di Regia sui MID istituita presso la Calabria Film Commission, guidata dallo stesso Montesanto, composta anche da Lucia Serino, Simona De Carlo, Manuela Laiacona, Gianni Iaquinta e Fulco Ruffo di Calabria e che nei giorni scorsi, nel quadro delle attività di ricerca e di ascolto territoriale previste, dopo le tappe a Papasidero, Soveria Simeri, Crotone, San Giovanni in Fiore, Cirò e ad Umbriatico, ha incontrato il direttore del Parco Nazionale della Sibaritide Filippo Demma a Sibari ed a Corigliano-Rossano il vice direttore del Museo del Codex Purpureus Rossanensis Cecilia Perri insieme all’Arcivescovo di Rossano-Cariati Mons. Maurizio Aloise.

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