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“Notti magiche inseguendo un goal…sotto il cielo di un’estate italianaaa…”. Rigori. Donnarumma, con la sua manona, tocca quel pallone. Non entra, non entraaa… L’Italia è campione d’Europa. Ed è magia.

In molti esultano in ritardo, anche perché, traditi dal cronista della Rai che prima del rigore inglese commenta cosi: “adesso è tutto da rifare”.

Invece no. Non era tutto da rifare, anche perché, è bastata quella parata per chiudere il discorso. Ed eccola la canzone degli anni novanta messa ad alto volume in ogni vicolo di una Cosenza impazzita di gioia, un ritornello che è ritornato a far cantare anche chi negli anni novanta non era nato.

Facciamo un attimo un passo indietro. L’attesa, i colori, i suoni. Al fischio d’inizio chi non si è
riunito in casa per il gran finale lo ha fatto nei posti della notte di una Cosenza assembrata e felice. Ogni locale della città ha approfittato della scaramanzia per non perdere quei clienti che si sono riuniti dai quarti di finale in poi…

E via con proiettori ,presi anche all’ultimo minuto, pur di garantire al cliente la visione della partita. Pizze, panini e birre arrivano a fiumi in tavoli che si trasformano in vere e proprie curve. Ogni passaggio, un commento tecnico: si sa che nella nostra città sono tutti allenatori, tutti ex calciatori. Il calcio in fondo è bello per questo.

E poi le donne, quante donne appassionate e azzurre. Si respira aria di festa fin dall’inizio della partita. O meglio all’Inno d’Italia tutti in piedi con l’orgoglio e la grande felicità di potersi godere un 11 luglio 2021 che sa tanto di storia.

La doccia fredda, il goal degli inglesi arriva troppo presto, ma i nostri tifosi della notte non mollano. E palla su palla, birra su birra arriva nel secondo tempo il pari di Bonucci. Poi il resto… sono solo rigori.

Emozioni su emozioni. Letteralmente persi con lo sguardo nel vuoto al rigore sbagliato da Jorginho, ma poi…in Paradiso con quella parata di Donnarumma che ha fatto sgommare i nostri “eroi” da quei locali. Tutti in strada.

E la sfilata in macchina fino a tarda notte non è mancata. Da Cosenza a Rende e ritorno. C’è qualcuno che esagera, ma non ci sono particolari disordini. Il grido “Italia Italia” da una macchina all’altra si mischia con un “lupi, lupi” che sa tanto di quel desiderio di un ripescaggio in B non più “impossibile”.

E la pandemia? Gli assembramenti? D’un tratto la paura della variante Delta scompare. E fino alle 3 di notte non mancano ancora abbracci infiniti e tante mani che si stringono. La vera ripartenza sarà segnata da questa notte liberatoria.

Nessuna paura, siamo l’Italia. E la città di Cosenza si addormenta con la bandiera sul balcone e con il cuore pieno di gioia in una notte da sballo difficile da dimenticare.

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