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Clementina Spinelli alla Cittadella regionale insieme a Roberto Occhiuto

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COSENZA – Una storia a lieto fine quella di Clementina Spinelli, 34 anni, di Belvedere Marittimo, alla quale, a fine luglio rubarono e distrussero la carrozzina a rotelle. Oggi la studentessa di Archeologia a Siena potrà finalmente averne una nuova. E questo grazie alla Regione Calabria – da subito il governatore Roberto Occhiuto espresse alla ragazza la sua solidarietà – e all’impegno di diversi imprenditori locali.

Pertanto, coi contributi dei consiglieri regionali e dei già citati imprenditori calabresi, Clementina rientrerà in possesso (anzi, lo ha già fatto) di quella libertà che era stata bruscamente interrotta.

La ragazza, infatti, era stata vittima di un “atto” senza senso, subito denunciato: mentre si trovava in Calabria per le vacanze estive, la carrozzina elettrica, rimasta a Siena, in uno spazio pubblico dedicato, era appunto stata sfasciata. «È come se avessi “perso” le mie gambe per la seconda volta», aveva non a caso dichiarato Clemy, questo il soprannome della giovane con disabilità motoria.

Immediate, due mesi fa, le reazioni solidali del mondo politico-istituzionale. Reazioni che, non a caso, adesso si sono trasformate in qualcosa di concreto: la nuova carrozzina, con cui Clementina Spinelli potrà tornare a Siena, dove da anni vive da sola. «La carrozzina è a casa mia – ha scritto la ragazza su Facebook, subito dopo aver ricevuto la sua nuova sedia – Adesso che tutto è finito, posso dirlo: quello appena trascorso è stato uno dei periodi più estenuanti, a livello emotivo, di tutta la mia vita. Ho subito – ha continuato – qualcosa che nessuno dovrebbe mai subire, un atto vandalico bello e buono. Ora – ha detto ancora Clemy – non posso che dire grazie alla Regione Calabria che non mi ha mai lasciata sola: Tilde Minasi (assessore regionale alle Politiche sociali, ndr) e il presidente Occhiuto sono sempre stati al mio fianco; ringrazio anche i consiglieri della sua amministrazione che hanno deciso di donare per la mia carrozzella».

L’elenco, inoltre, di chi ha teso la mano a Clemy nel momento del bisogno è lunghissimo. «Ringrazio – ha infatti concluso la ragazza – l’imprenditore Nuccio Caffo, Pippo Callipo, Pier Luigi Leone Gatti, Giuseppe Mangialavori, Luca Mazzanti e, tra gli altri, i Lions di Belvedere Marittimo e il gruppo paracadutisti di Siena».

Ma i benefattori sono numerosissimi. Non finiscono qui. Intanto, alla nuova carrozzella Clemy rivela di aver dato un nome. L’ha chiamata “Celestina”. Perché? «Perché – ha concluso – mi ricorderà sempre, guardando il cielo, di non perdere la speranza».

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