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Un tampone

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COSENZA – La Calabria continua a viaggiare a ritmi bassissimi sul numero di tamponi giornalieri effettuati. Un metodo che cozza fortemente con le raccomandazioni nazionali in un momento particolare e cruciale per arginare una possibile nuova ondata.

Nonostante i numeri bassi degli ultimi giorni sarebbe necessario tenere alta la guardia m ai numeri non sono a favore.

Negli ultimi due giorni oltretutto si sono registrate diverse discrepanze tra i numeri del ministero e quelli resi noti dalla Regione Calabria sui test effettuati nell’arco di 24 ore. Il bollettino del 10 agosto infatti dichiara 2.026 tamponi effettuati, secondo la nota ministeriale invece sono 1.826, duecento in meno.

Nel bollettino di ieri invece è successo il contrario: 1.282 secondo quanto trasmesso dalla Protezione civile, 1.482 per il ministero della Salute. Ma il vero problema è la “qualità” dei tamponi. Ancora una volta dal totale ufficiale vanno sottratti quelli rapidi da test antigenico, tamponi che in Calabria non hanno mai prodotto risultati visto che in totale a distanza di mesi dalla loro introduzioni nei conteggi hanno scovato soltanto 14 casi positivi.

I numeri di ieri, al netto, raccontano una situazione differente: sono 1.036 i tamponi molecolari processati per 54 nuovi positivi individuati nella giornata di ieri e 446 quelli rapidi che ancora una volta non hanno rilevato nulla di anomalo. Su questi dati oltretutto bisognerebbe effettuare una ulteriore sottrazione, quella riguardante i tamponi di controllo effettuati su persone già positive, dato che la Prociv da settimane ha scelto di omettere.

Per il momento il bollettino regionale resta relativamente positivo. Non vengono segnalati nuovi decessi nonostante quello di Cetraro avvenuto in mattinata mentre sono 54 i nuovi contagi registrati, +55 i guariti.

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