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Vigili del fuoco nel luogo della tragedia

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Tra i superstiti del naufragio di Crotone tanti minori, si continuano a cercare i dispersi mentre la conta dei morti è destinata a crescere

CROTONE – Sono 80 i migranti complessivamente tratti in salvo dal naufragio avvenuto all’alba di oggi in località Steccato del comune di Cutro, una ventina di chilometri da Crotone.

Accovacciati tra le dune basse di sabbia e la vegetazione mediterranea, avvolti nelle coperte termiche fornite dai soccorritori, i volti terrei scrutano a pochi metri di distanza i cadaveri allineati sulla battigia, coperti da lenzuola, vicino ai pezzi di legno che rimangono del vecchio motopeschereccio andato in frantumi.

Tra i superstiti tanti ragazzi, minorenni, ma non bambini: i più piccoli sono morti annegati quando il barcone sul quale viaggiavano tra i 150 e i 180 migranti, è stato sbattuto contro gli scogli dal mare molto agitato.

Un bambino di 7 anni e un altro di pochi mesi sono finora tra i morti accertati, oltre quaranta. Ma la conta delle vittime è destinata ad allungarsi. Al momento la macchina dei soccorsi, carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, vigili del fuoco, personale del 118, è impegnata a recuperare altri cadaveri dalle acque vicino alla riva.

Ventuno superstiti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, ma non versano in condizioni critiche. Gli altri 59 sono già stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.

Naufragio Crotone, forti correnti complicano le ricerche

È stato un pescatore dare l’allarme per il naufragio di migranti avvenuto poco prima del cinque del mattino sulle coste di Steccato di Cutro, nei pressi di Crotone. L’uomo, che transitava nella zona, ha notato l’imbarcazione già distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua.

I migranti, tra 150 e 180 secondo le informazioni raccolte tra i superstiti, erano a bordo di un vecchio motopeschereccio, che è stato sbattuto contro gli scogli dal mare molto agitato, forza tre con onde alte due metri. Il natante si è spezzato in due nell’impatto. La corrente molto forte li spinge verso sud, nella zona di Praialonga, rendendo difficoltose le ricerche

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