Andrea Guarnieri
1 minuto per la letturaNel processo d’appello bis Jonny contro la cosca Arena di Isola spunta nuovo pentito del clan di Roccelletta di Borgia
ISOLA CAPO RIZZUTO – Quando tutti si aspettavano la lettura della sentenza nel processo d’appello bis scaturito dall’inchiesta che portò alla maxi operazione Jonny, la Procura generale di Catanzaro ha chiesto la riapertura dell’istruttoria perché è spuntato un nuovo pentito di ‘ndrangheta. Si tratta del 31enne Andrea Guarnieri, di Borgia, condannato a 8 anni nei precedenti gradi di giudizio con l’accusa di essere stato un esponente della cosca Catarisano, dominante nel centro del Catanzarese ma gerarchicamente subordinata alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, i cui tentacoli, secondo l’accusa, si erano allungati sul Centro d’accoglienza S. Anna, struttura per migranti fra le più grandi d’Europa.
IL PROFILO
Oltre a veicolare “ambasciate” all’interno del gruppo criminale di riferimento, Guarnieri, secondo il pentito Santo Mirarchi, sarebbe stato il “braccio” destro di Salvatore Abruzzo, esponente di vertice della consorteria criminale. In un caso sarebbe stato monitorato dagli inquirenti mentre bonificava un’autovettura dalle microspie, insieme ad altri indagati. Era a piede libero quando ha deciso di collaborare con la giustizia.
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FIGURE CHIAVE
Nei giorni scorsi, la Corte dei Conti ha inflitto condanne al pagamento di un danno erariale di 34 milioni a Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e vice di quella nazionale, e all’ex parroco di Isola Edoardo Scordio, già correttore spirituale della fraternità, che per anni avrebbero lucrato sul business dei migranti consentendo alla cosca Arena di infiltrarsi nella gestione del centro d’accoglienza S. Anna. Sono loro due le figure chiave del maxi processo.
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