X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

CATANZARO – Mentre nel 2013 l’elezione diretta dei sindaci compie 20 anni, in Calabria, oltre 100 amministratori locali hanno subito intimidazioni. Anche per l’anno appena trascorso, i numeri parlano chiaro. Per la terza volta consecutiva, il 2012 consegnerà un numero di atti intimidatori nei confronti di amministratori locali calabresi superiore ai cento episodi, una media di due a settimana. Oltre a fornire il consueto dettaglio sugli atti intimidatori il report di Legautonomie locali, che sarà presentato domani, conterrà una analisi sulla stabilità dei governi locali nella regione. Sono molti gli osservatori che sostengono che a venti anni dalla riforma che ha scosso in profondità l’assetto dei municipi, all’epoca caratterizzato da una forte stagnazione, anche questa stagione sta perdendo la sua spinta innovativa.
«E’ indubbio – dice il presidente di Legautonomie, Mario Maiolo – che nell’attuale declino dei territori, che erode l’autorità dei primi cittadini e rende sempre più problematico il governo virtuoso delle comunità, il ripetersi degli atti di violenza contro gli amministratori locali può indurre esiti ancora più dissolventi ed imprevedibili in carenza di reti solide di relazioni istituzionali che possano far sentire le centinaia di enti locali calabresi e i loro rappresentanti, partecipi di una idea comune di governo, di società, di scelte per lo sviluppo».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE