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ROMA – Alla fine il Pd sembrava aver ritrovato l’unità sul nome di Romano Prodi. A partire dalla quarta votazione, infatti, il centrosinistra ha lanciato il nome di Prodi ma il risultato è stato di nuovo al di sotto delle aspettative. I grandi elettori che fanno riferimento al centrosinistra, contando anche Sel e Socialisti, sono poco meno di 500, mentre la maggioranza assoluta che scatta dalla quarta votazione è di 504 voti, quindi solo una manciata di preferenze separano Prodi dal Quirinale, tuttavia alla prova del 9 del voto il professore si è fermato a quota 395. L’ex presidente del Consiglio era oggi in Mali, nella capitale Bamako, per incontri legati al suo ruolo di presidente del gruppo di lavoro dell’Onu sulle missioni di peace-keeping in Africa.  Alla terza votazione, stamattina, il Pd ha votato scheda bianca. L’alleanza di centrosinistra alla quarta votazione si è presentata sulla carta compatta a sostegno della candidatura di Romano Prodi vista che anche Sel aveva deciso di convergere sul nome dell’ex premier. Risultato però evidentemente non raggiunto. Per quanto riguarda il Pdl, invece, la scelta di Prodi è stata  considerata come «una chiara scelta di rottura» che ha chiuso ogni ipotesi di un governo di larghe intese. Fabrizio Cicchitto ha poi aggiunto: «Noi cercheremo una candidatura alternativa – aggiunge – Il Pd prima ha realizzato con noi una intesa su Marini che non ha potuto o voluto onorare. E’ evidente che la scelta su Prodi è di rottura». In realtà però Berlusconi e Maroni hanno optato per astenersi dal voto. Il Movimento 5 stelle ha invece tenuto ferma la sua indicazione di voto per Rodotà, considerato «patrimonio comune di tutti gli italiani, non solo del MoVimento 5 Stelle». A questo punto, le possibilità per il giurista calabrese di diventare il prossimo inquilino del Quirinale.

ORE 20,00 MINEO (PD): «BERSANI CONVERGA SU RODOTA’». «Se fossi Bersani convocherei immediatamente un Congresso e rinuncerei a fare una proposta mia, conflurei su Rodotà come preferirei o anche sulla Cancellieri». Lo ha detto Corradino Mineo del Pd a Mentana nel corso dello speciale TgLa7. «Io sarei per votare Rodotà – ribadisce Mineo, anche perchè non capisco perchè le larghe intese si possono fare con il Pdl e non con il M5S».  

ORE 19,40. VENDOLA: «SENZA PRODI SIAMO CON RODOTA’». «Se si dovesse rinunciare alla candidatura di Romano Prodi, Sel tornerà a votare per Stefano Rodotà». Lo dice il leader di Sel, Nichi Vendola, parlando con i cronisti a Montecitorio.  
 

ORE 19,35. RENZI BOCCIA PRODI. Il sindaco di Firenze nel valutare l’accaduto chiarisce che «anche la candidatura di Prodi ormai non c’è più» 

 

ORE 18,58 RODOTA’ INTERCETTA ALTRI VOTI. La candidatura di Rodotà cresce anche all’interno del Parlamento. Il giurista calabrese ottiene oltre 40 voti in più degli attesi. La sfida, quindi, si sposta a domani mattina.
ORE 18,53. QUORUM IRRAGGIUNGIBILE. Il quorum di 504 voti è irraggiungibile in questa tornata. L’elezione del nuovo presidente è spostata alla quinta seduta prevista per domani mattina
 

ORE 18,47. QUORUM DIFFICILE PER PRODI. Quando sono state scrutinate poco più di 550 schede appare fortemente difficile per Prodi raggiungere già stasera il quorum necessario all’elezione

ORE 18,20. FINE DELLA VOTAZIONE INIZIA LO SPOGLIO. E’ finita la procedura di voto ed è iniziata la votazione. Per l’elezione del presidente della Repubblica servono 504 voti. 

 

ORE 17,10. GRILLO CHIEDE: «PERCHE’ NO A RODOTA’?». «Perchè il no inflessibile a Rodotà da parte di Bersani? È una bella domanda. Un quesito a cui non c’è risposta, della serie chi siamo? dove andiamo? esiste l’intelligenza sugli altri pianeti e nel pdmenoelle? Ieri notte i gloriosi resti dello ‘squadronè (copyright Bersani) si sono riuniti per valutare una rosa di nomi. Si dice che abbiano spaziato da D’Alema a Amato, da Mattarella a un Marini redivivo, a Prodi, gli unici esclusi sono stati Renzi, il sindaco fantasma di Firenze, per motivi di età, Berlusconi perchè ufficialmente di un altro partito e Stefano Rodotà per motivi sconosciuti, forse perchè non corruttibile. Un peccato mortale in politica». Così Beppe Grillo sul suo blog. «Il suo curriculum è di tutto rispetto – prosegue Grillo a proposito di Rodotà – ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e gli è stato conferito il titolo di professore emerito. Ha insegnato in molte università europee, Stati Uniti d’America, America Latina, Canada, Australia e India. Professore invitato presso l’All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law. Insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Paris 1 Panthèon-Sorbonne. Collaborato con il College de France. Laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall’Università degli Studi di Macerata. Ha scritto e curato numerosi saggi, tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese. Troppo colto? Troppo indipendente? Troppo onesto? – si chiede Grillo – troppo popolare? Troppo presidente di tutti? Troppo pericoloso per i processi di Berlusconi? Troppo intransigente verso scandali come MPS? Io vorrei una risposta da Bersani, non lo capisco, non riesco a capacitarmi del fatto che il suo partito non voti Rodotà. Proviene dalla sua area politica. È un uomo integerrimo. Se votato da Pd, Sel e M5S dal quarto turno avrebbe la maggioranza necessaria per essere eletto. Perchè no? – conclude – Bersani questo lo devi spiegare al paese. Perchè no? Se non c’è un motivo allora significa che ci sono dei motivi inconfessabili. Perchè no Bersani?»
 

ORE 15.46. INIZIATA LA QUARTA VOTAZIONE. E’ cominciata a Montecitorio la quarta votazione per eleggere il Presidente della Repubblica. La soglia si abbassa a 504 voti, la maggioranza assoluta dell’Assemblea.
 

ORE 15.00. PDL E LEGA NON PARTECIPANO A 4° VOTO. Il Pdl e la Lega hanno annunciato che non prenderanno parte al quarto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. La decisione giunge per rimarcare la loro ferma contrarietà all’elezione di Prodi

ORE 14.42. SCOPELLITI «PRODI NON GRADITO». «La politica poteva dare una risposta di coesione, di coerenza, di forza votando Marini, quindi dando una risposta importante al Paese. Purtroppo le divisioni interne al Pd, le grandi lacerazioni, la contestazione di Sel e alcune frange che non hanno votato per Marini hanno portato a questa situazione di stallo». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, del Pdl, uno dei grandi elettori della regione, in un’intervista trasmessa dal TgR calabrese.   «Prodi – ha aggiunto – è un candidano decisamente non gradito. Un candidato che non unisce, ma che divide. È questo che, a mio avviso, fa pensare subito all’idea di tornare in piazza da domani per rivendicare nuove elezioni per dare a questo Paese un governo duraturo, forte stabile ed autorevole».
 

ORE 13.55. TERZO SCRUTINIO. Al terzo scrutinio Rodotà raggiunge 250 preferenze.
 

ORE 13.15. RODOTA’ «NON OSTACOLO ALTRE SCELTE». 

«Torno a ringraziare i grandi elettori, in particolare quelli del Movimento 5 Stelle e di Sel, e i moltissimi cittadini che in questi giorni mi hanno espresso una grande e per me inattesa fiducia. Ringrazio il Movimento 5 Stelle che ha confermato l’intenzione di continuare a sostenere la mia candidatura». Lo afferma in una nota Stefano Rodotà.
«Per parte mia, non intendo creare ostacoli a scelte del Movimento che vogliano prendere in considerazione altre soluzioni», conclude. 

«Torno a ringraziare i grandi elettori, in particolare quelli del Movimento 5 Stelle e di Sel, e i moltissimi cittadini che in questi giorni mi hanno espresso una grande e per me inattesa fiducia. Ringrazio il Movimento 5 Stelle che ha confermato l’intenzione di continuare a sostenere la mia candidatura». Lo afferma in una nota Stefano Rodotà.«Per parte mia, non intendo creare ostacoli a scelte del Movimento che vogliano prendere in considerazione altre soluzioni», conclude. 

ORE 12.55. FERRERO (PRC) SPINGE SU RODOTA’. Quanto avvenuto per l’elezione del Presidente della Repubblica «è un vero disastro combinato dal Partito Democratico. Bastava che scegliesse Rodotà con nettezza è oggi già sapremmo chi è il prossimo Presidente della Repubblica». Lo ha detto il leader di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero a margine di un incontro politico a Trieste. Per Ferrero come candidato Rodotà «sarebbe stata la scelta migliore, un uomo stimato, un uomo della società, dell’impegno. Avrebbe anche ricucito un pò di rapporto tra il ‘palazzo’ e il paese e invece tragicamente il Pd ha scelto di infilarsi dentro questa trattativa con Berlusconi confermando che purtroppo il centrosinistra non serve a nulla, perchè chiede i voti contro Berlusconi e poi lo fa vincere».

ORE 12.40 GRILLO SENTE RODOTA’. Grillo sbarra la strada del Quirinale a Romano Prodi. «In M5S – ha detto parlando a Manzano – nessuno si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in futuro. Il nostro presidente è Rodotà». Il leader di M5S ha anche rivelato di aver parlato al telefono con Rodotà: «Era infastidito dalle voci di un suo ritiro. Lui non si ritira». 
 

ORE 12.20 SI PROFILA UNA SCONTRO A TRE. Una sola cosa è certa: dalla quarta votazione servono almeno 504 voti per essere eletti presidente della Repubblica. I candidati che si potrebbero scontrare oggi pomeriggio sono tre: Romano Prodi, Stefano Rodotà e Anna maria Cancellieri. A poche ore dall’inizio della quarta votazione, cioè la prima nella quale basta la maggioranza assoluta e non più i due terzi dei voti, queste sono le forze in campo. Naturalmente al netto di franchi tiratori ed assenze.   Sulla carta Prodi godrebbe dell’appoggio di tutto il centrosinistra che, comprendendo anche Grandi elettori, socialisti, Svp, centro democratico e altri, potrebbe arrivare a 500 voti (472 parlamentari e 28 rappresentanti delle regioni), cioè vicinissimo al quorum. La Cancellieri, ove appoggiata da tutto il centrodestra e i centristi di Monti e Fratelli d’Italia, arriverebbe a 342 voti. Rodotà invece – sempre sulla carta -raccoglierebbe solo i voti di M5S, cioè 163. Il totale di questi voti è di 1005. Mancano i due senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi e Giulio Andreotti che non dovrebbero votare per motivi di salute. Scomponendo il totale dei Grandi elettori viene fuori questo quadro:   315 senatori eletti   4 senatori a vita   630 deputati   58 rappresentanti delle regioni.  

ORE 12.04 NESSUN PASSO INDIETRO DI RODOTA’. Stefano Rodotà «non ha fatto assolutamente un passo indietro». Lo assicura il capogruppo dei senatori M5S che insieme alla presidente dei deputato Roberta Lombardi ha incontrato il giurista candidato al Colle dal Movimento nella sua abitazione romana.«Rodotà non farà nessun passo indietro, nemmeno dopo la terza votazione», è l’assicurazione di Lombardi. Stefano Rodotà «non ha fatto assolutamente un passo indietro». Lo assicura il capogruppo dei senatori M5S che insieme alla presidente dei deputato Roberta Lombardi ha incontrato il giurista candidato al Colle dal Movimento nella sua abitazione romana.«Rodotà non farà nessun passo indietro, nemmeno dopo la terza votazione», è l’assicurazione di Lombardi. 
ORE 11.53 ROSANNA SCOPELLITI BOCCIA LA CANCELLIERI. Rosanna SCopelliti, neo deputata del Pdl, boccia la candidatura del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, al Quirinale. «Possono – scrive su Twitter – i parlamentari calabresi del centrodestra votare Cancellieri? Il suo scioglimento del comune di Reggio Calabria è stato imprudente». Il municipio della città calabrese è commissariata da alcuni mesi per presunte infiltrazioni mafiose su decisione del Viminale. 

ORE 11.52. PDL SU CANCELLIERI. Il Pdl punta a ‘bruciare’ la candidatura di Prodi. L’auspicio è che non possa passare e che poi il Pd cambi nuovamente strategia. «Mi sembra grave – dice Gaetano Quagliariello – che un partito inizi con una strategia e poi faccia l’opposto». Invece proprio perchè «la candidatura di Cancellieri unisce», dice ancora l’esponente del Pdl, il partito di via dell’Umiltà ha deciso di convergere sulla scelta proposta da Mario Monti. 

ORE 11.25 LA LEGA NON ESCLUDE SORPRESE. «Noi parteciperemo dalla quarta votazione e decideremo il da farsi dopo la riunione delle 14.30 convocata da Maroni, dove prenderemo una decisione che sarà comune, compatta e monolitica». Lo ha detto Luca Zaia, della Lega, nello speciale TgLa7. Zaia, che preferisce non commentare la candidatura della Cancellieri, ha poi aggiunto: «Ieri abbiamo dimostrato senso di responsabilità scegliendo di sostenere Marini e rinunciando al nostro candidato e oggi crediamo che con la candidatura di Prodi si vada invece alla spaccatura». Secondo Zaia «dal momento in cui si è deciso di rompere nella volontà di trovare un candidato condiviso, il centrosinistra abbia più di qualche problema, ci sono molte voci ricorrenti in merito e penso che la quarta votazione possa riservare delle sorprese» 

ORE 11.20 CAPIGRUPPO M5S A CASA DI RODOTA’. I capigruppo di M5s di Camera e Senato sono stati ricevuti ora da Stefano Rodotà, loro candidato al Quirinale, nella sua abitazione romana. 

ORE 11.14. M5S RODOTA’ O ZAGREBELSKY. «Continuiamo a sostenere a oltranza Rodotà anche perchè la sua elezione potrebbe essere l’inizio di un presupposto di un governo dei cittadini e il candidato non solo del M5S ma di tutti». Così Luigi DI Maio del M5S durante lo specilae TgLa7, aggiungendo «come Rodotà sia diventato il simbolo di una candidatura di consenso e non di accordo tra partiti». E ha concluso: «L’unica direttica diversa sarebbe nel caso Rodotà rinunci, ma a quel punto passeremo a Zagrebelsky». 

ORE 10.50. POSSIBILE RITIRO DI RODOTA’. Stefano Rodotà potrebbe fare un passo indietro. È questo il rumor che circola con insistenza da qualche minuto in Transatlantico. La decisione del professore viene data per possibile nelle prossime ore da ambienti parlamentari.

ORE 10.40. MARINI ANNUNCIA IL RITIRO. «E’ saltata la strategia di un dialogo con il centrodestra finalizzata all’obiettivo di dare all’Italia un governo, dinanzi alla durissima situazione del Paese. Strategia da me pienamente condivisa, Anche perchè ritengo una follia il ritorno immediato alle urne con questa legge elettorale. Ovviamente con il cambio di strategia viene meno anche la mia candidatura», Lo dichiara Franco Marini, senatore del Partito Democratico. 

ORE 10.32. DA SCELTA CIVICA NO A PRODI. Scelta Civica non convergerà sul nome di Romano Prodi per la Presidenza della Repubblica. Sembra questa, stando a quanto si apprende, la posizione dei montiani che si sono riuniti questa mattina a Montecitorio per decidere il da farsi alla luce del nuovo nome espresso dal Pd. E, riferiscono ancora fonti di Scelta Civica, ci sarebbe anche l’ipotesi di esprimere un proprio candidato che, al momento, è quello di Anna Maria Cancellieri, attuale ministro dell’Interno, che sarebbe proposta da Scelta Civica dalla quarta votazione. 

ORE 10.04. VIA ALLA TERZA VOTAZIONE. Ha preso il via la terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica serve ancora la maggioranza del 2/3 degli aventi diritto
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