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Il presidente della Regione Occhiuto si difende dalle accuse di essere decisionista e annuncia il bando per il termovalorizzatore e il piano aeroporti: «I problemi della Calabria vanno affrontati col piglio finora mancato»

NELL’ULTIMO Consiglio regionale è stato accusato di non rispettare il ruolo dell’assise scegliendo di parlare direttamente ai calabresi, di soffrire di ansia da prestazione (e da qui la rapida successione di riforme in meno di due anni), di alzare troppo l’asticella delle aspettative, di agire come uomo solo al comando.

Rimproveri che il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha rimandato in buona parte indietro, scegliendo di rispondere nella modalità che, da quando si è insediato, preferisce: dai suoi canali social. «Ho grande stima del Consiglio regionale, non è vero che per me non conta – ha detto – Ma rivendico la possibilità di rivolgermi direttamente ai calabresi. Il mondo è cambiato, la gente si informa sui social, non vedo perché non dovrei usarli visto che sono i calabresi che devono giudicarmi».

OCCHIUTO “DECISIONISTA” SUL FUTURO DELLA CALABRIA

E per il resto, il rischio di alzare troppo l’asticella delle aspettative «c’è», ha ammesso, ma quando si governa «bisogna pensare che tutti i problemi siano risolvibili, anche i più difficili, anche quelli su cui tutti hanno sbattuto la testa senza trovare soluzione. Poi non tutti si possono risolvere e io non sono Mandrake, ma ce la sto mettendo tutta». D’altra parte «io non sto promettendo che alla fine della legislatura la Calabria sarà la migliore regione del mondo – ha aggiunto – ma se lascerò una regione migliore di quella che ho trovato io, se risolverò anche solo alcuni dei problemi che ci sono sarò soddisfatto. Per farlo, devo mettere mano a tutte le questioni aperte con un piglio e un decisionismo che evidentemente è mancato in Calabria negli ultimi anni. Per questo sto facendo tante riforme».

L’intervento che segue, inframmezzato dalle risposte agli utenti, è quasi una sorta di rendiconto della sua agenda, o almeno di quella dell’ultimo periodo.

OCCHIUTO DECISIONISTA, LA CALABRIA, L’AMBIENTE E I CONSORZI DI BONIFICA

C’è un’immagine che il governatore evoca spesso, per sottolineare che nei suoi 19 mesi di presidenza qualcosa è cambiato. «Vi ricordate i cumuli di immondizia che d’estate fino a due anni fa arrivavano fino ai balconi delle case? Ora non ci sono più, perché facendo i salti mortali riusciamo a dare ai Comuni soluzioni per smaltire i rifiuti raccolti» ha detto. E tra qualche settimana «sarà bandito il raddoppio del termovalorizzatore». Con una clausola, che dovrebbe aiutare a gestire, nelle more della realizzazione dell’impianto, l’incombenza smaltimento: «Chi vincerà l’appalto, dovrà occuparsene da subito, mentre sono in corso i lavori».

Sono stati il tema caldo della settimana appena conclusa, almeno per la politica regionale. «Non davano servizi, molti erano dei carrozzoni, ora abbiamo un ente unico, che consentirà di ripartire» ha spiegato. I tempi, ha assicurato, saranno ristretti: già nella prossima settimana nominerà il commissario del Consorzio unico e i liquidatori degli undici enti ormai in dismissione.

STOP ALLA CENTRALE DEL MERCURE

In un parco nazionale, ribadisce, non può essere attiva una centrale a biomasse. Da qui l’approvazione del nuovo Piano del Parco del Pollino, senza deroghe, che porterà alla chiusura dell’impianto del Mercure. Un’iniziativa assunta, lo aveva già sottolineato in aula, accogliendo una richiesta di un consigliere d’opposizione, Ferdinando Laghi. I livelli occupazionali, ha garantito, saranno tutelati: la società che gestisce l’impianto, Sorgenia, potrà ricollocare i dipendenti oppure ci penserà la Regione.

E i Comuni del Parco, non proprio entusiasti della scelta del governatore? «I Comuni prendevano delle royalties da Sorgenia, capisco il disappunto – ha continuato – Ma possiamo immaginare nuovi contributi regionali, da destinare ad esempio alla valorizzazione del Parco».

AEROPORTI

Sabato scorso l’annuncio del ripristino, da ottobre, del volo Crotone-Roma, con la gara per gli oneri di servizi finalmente andata in porto. Ma per il futuro Occhiuto immagina di attrarre più compagnie e rendere appetibile il mercato calabrese, riconoscendo un contributo per ogni passeggero trasportato. «Si potrà arrivare anche a 120, 130 milioni di euro – fa i conti – Abbiamo tanti fondi europei per il turismo, le risorse non sono un problema».

IL CASO DEL TRENINO DELLA SILA

Dal Comune di Cosenza sono piovute sulla testa di Occhiuto accuse per il definanziamento del trenino della Sila a vantaggio degli impianti di Gambarie. «Io non ho tolto nulla a Cosenza – ha risposto durante la diretta – Abbiamo rimodulato quel finanziamento per evitare il disimpegno e lo abbiamo ‘riprotetto’, destinandolo a un progetto che era pronto a partire. Ma per il trenino della Sila le risorse ci sono, useremo finanziamenti spendibili in maggior tempo». Ha aggiunto, poi, che la Calabria «è una terra straordinaria, ma ha troppi campanili. Io governo guardando a tutta la regione». E visto il tema, ecco l’esempio calcistico: «Sono di Cosenza, ma ho finanziato i lavori per lo stadio Ceravolo. E voi sapete che rivalità c’è!».

REGGINA

In tema di calcio, non manca il riferimento alla Reggina. «Subito dopo la prima penalizzazione, parlai sia con Gravina che con Abodi. Spiegai che la società aveva sfruttato una possibilità prevista dalla norma, per ristrutturare il suo debito e se c’era una legge non poteva essere sanzionata. Ho anche assicurato che c’era una proprietà seria, con un progetto di lungo periodo – prosegue – Devo dire che quando ho letto che però l’imprenditore avrebbe venduto, ci sono rimasto male. Ed è stato anche più difficile intervenire. In ogni caso, un presidente di Regione ha tante responsabilità, ma non per tutto e certo non può averle per il calcio».

GALLERIA DELLA LIMINA

La paventata chiusura di venti mesi per lavori «è un grande problema». C’è qualche soluzione allo studio «ma ne riparleremo a settembre, quando faremo il punto con Anas. Di certo, non possiamo consentire che una parte di territorio resti isolata».

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