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L'assessore regionale all'Ambiente, Stefano De Caprio alias capitano Ultimo

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COSENZA – La sanità non è l’unico servizio primario all’anno zero in Calabria. Purtroppo ce ne sono anche altri. Tra questi un posto di rilievo spetta ai rifiuti che ha molte similitudini con la sanità. Al di là del giro d’affari anche sui rifiuti la Calabria ha subito un commissariamento da parte del Governo di dieci anni che non ha portato a nulla; anche sui rifiuti la Calabria sconta l’assenza totale di strutture che si ripercuote non solo sull’ambiente ma anche sulle tasche dei cittadini. Il chè è davvero un’assurdità per una regione di 1,8 milioni di abitanti.

L’azione in questi mesi del Capitano Ultimo non è riuscita ad imprimere la svolta che serviva, anzi. Uno dei problemi è l’alta produzione di rifiuti della nostra regione o, se vogliamo, le basse percentuali di raccolta differenziata. Ma su questo l’assessore Ultimo ha recentemente dimostrato quanto è forte il suo ottimismo. Lo scorso 2 aprile, infatti, ha inviato ai sindaci calabresi, ai presidenti delle 5 Ato, al Conai, ai titolari degli impianti una nota dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di raccolta differenziata”. Il contenuto della missiva però è a dir poco sorprendente.

L’assessore ricorda che la Regione nel 2016 aveva approvato un piano per la raccolta differenziata con l’obiettivo di arrivare al 65% per la fine del 2020. Target ampiamente fallito visto che nel 2019 si attestava ancora al 47%. Tutto ciò premesso il nostro Assessore stabilisce che “tutti i 404 comuni della Calabria raggiungano il 70% della Raccolta differenziata entro il 30 giungo 2021”.

Avete capito bene: i comuni calabresi dovrebbero in soli tre mesi fare quel salto di qualità che non è riuscito in quattro anni. Con quali mezzi resta un mistero. Ma le sorprese non finiscono qui perchè nella missiva si stabilisce che tutti i comuni che non raggiungeranno in meno di tre mesi il 70% della raccolta differenziata (tanto per rendere l’idea i comuni calabresi che oggi che superano il 70% sono 54 su 404) dovranno pagare di tasca propria tutti i maggiori costi dei rifiuti che si sosterranno (cioè che sosterranno i gestori degli impianti di trattamento) per mandare in altre regioni i rifiuti che la Calabria non riuscirà a smaltire.

E la Regione? Non ha nessuna colpa di questa situazione? Evidentemente per l’assessore no visto che nella lettera scrive che a novembre 2020 ha fatto sottoscrivere un protocollo d’intesa con Conai per supportare i comuni in grave ritardo con la differenziata (minore 25%) con incontri formativi e robe del genere. Strano quindi che la differenziata non sia decollata.

Insomma ricapitolando la Regione Calabria scarica sui comuni il 100% del sovraccosto per mandare i rifiuti fuori regione a causa di 15 anni di inerzia che hanno prodotto una carenza degli impianti di trattamento; poi il sovraccosto verrà scaricato dai comuni sui cittadini perché la legge impone che la tariffa TARI copra il 100% del costo del servizio di raccolta.

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