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I pescatori in municipio

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BAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA) – «Combattiamo per la fame. Giusto che le autorità facciano il loro dovere e che la legge faccia il suo corso, ma dopo i mesi di pandemia, siamo alla disperazione. Chiediamo solo di poter lavorare».

La protesta dei pescatori va avanti da qualche settimana: negli ultimi giorni, si sono intensificati i sit-in a Palazzo San Nicola, sede del Comune.

Il Municipio come ultimo presidio dello Stato riconosciuto dalla marineria bagnarese: luogo dove trovare udienza presso le istituzioni, col porto sequestrato dal 12 febbraio. Indagini aperte per disastro ambientale, abbandono di rifiuti e cantieristica navale non autorizzata; i rilievi disposti dalla procura procedono spediti, c’è la necessità anche di bonificare un’area le cui immagini hanno fatto il giro delle testate nazionali, con i rifiuti ripresi dai video del personale subacqueo dei Carabinieri.

Ma c’è da tutelare anche un intero settore lavorativo ed una buona fetta dell’economia della cittadina della Costa Viola: le proteste, pacifiche, ed i sit-in andranno dunque avanti.

La richiesta è di dissequestrare almeno il molo di sopraflutto, per consentire l’ormeggio delle imbarcazioni e, dunque, l’avvio della stagione di pesca in quella che è conosciuta come la città del Pesce Spada.

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