Pasquale Catanoso e Santo Marcello Zimbone
3 minuti per la letturaInchiesta Magnifica sui presunti concorsi pilotati, rinviati a giudizio in 27, tra loro due ex rettori, Catanoso e Zimbone
INCHIESTA “Magnifica”, sono 27 i rinviati a giudizio tra gli indagati dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione condotta dalla Guardia di finanza che ha scoperchiato presunti concorsi pilotati all’università Mediterranea. Il giudice per l’udienza preliminare Irene Giani ha mandato a processo davanti al tribunale reggino una parte consistente dei 40 indagati, tra cui gli ex vertici accademici e amministrativi dell’ateneo reggino.
Sentenza di non luogo a procedere per Claudio Roberto Maria De Capua, Lidia Errante, Philipp Fabbio, Giovanni Gulisano, Demetrio Maltese, Martino Milardi, Francesco Carlo Morabito, Emilia Adele Panuccio, Antonello Russo, Francesca Sabatini, Laura Thermes, Giuseppe Tropea e Agostino Urso.
Il dibattimento prenderà il via il 28 marzo.
In dieci rispondono di associazione per delinquere: gli ex rettori Santo Marcello Zimbone e Pasquale Catanoso, l’ex direttore generale Ottavio Amaro, gli ex direttori di dipartimento Gianfranco Neri, Adolfo Santini, Massimiliano Ferrara, il docente Antonino Mazza Laboccetta, il responsabile unico del procedimento Giovanni Saladino, i responsabili dell’Ufficio tecnico di ateneo Alessandro Taverriti e Rosario Russo. Gli altri a vario titolo sono accusati di falso ideologico, omissione d’atti d’ufficio, concorso in alcune ipotesi di corruzione. Sono cadute le accuse abuso d’ufficio (che non è più reato) e turbativa di gara.
Il periodo delle contestazioni mosse dalla Procura reggina va dal 2014 all’aprile 2022. Il reato principale, secondo l’impostazione accusatoria, è l’associazione per delinquere e grava su dieci imputati, «perché, ciascuno nei ruoli indicati, si associavano allo scopo di commettere molteplici delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica nella direzione e gestione dell’Università degli Studi Mediterranea e delle sue articolazioni dipartimentali».
L’indagine avrebbe evidenziato irregolarità nella selezione delle commissioni esaminatrici attraverso la scelta di componenti ritenuti «affidabili» e pertanto idonei a garantire un trattamento favorevole ai singoli candidati scelti «direttamente» o a seguito di «segnalazione». Dalle indagini sarebbero emerse inoltre irregolarità nella gestione degli appalti e un utilizzo delle carte di credito e delle auto, intestate all’università, per sostenere spese «per fini personali e non istituzionali». Contestazioni che adesso dovranno reggere la prova del processo.
Le indagini traggono origine da un esposto presentato alla Procura, da una candidata non risultata vincitrice, la messinese Clara Stella Vicari Aversa, che segnalava presunte condotte irregolari perpetrate in occasione dell’espletamento della procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore universitario.
L’Università Mediterranea, oggi guidata dal rettore Giuseppe Zimbalatti, si era costituita parte civile nel processo e adesso attenderà il deposito delle motivazioni per valutare eventuali azioni di tutela in sede amministrativa.
I NOMI DEGLI IMPUTATI
Questo l’elenco dei 27 imputati: Giuliana Renata Albanese, Ottavio Salvatore Amaro, Giuseppe Bombino, Pasquale Catanoso, Antonio Condello, Zaira Dato, Alberto De Capua, Massimiliano Ferrara, Gaetano Ginex, Francesco Manganaro, Chiara Manti, Domenico Manti, Antonino Mazza Laboccetta, Maria Francesca Morabito, Gianfranco Neri, Giuseppe Pellitteri, Rosario Maria Valerio Russo, Giovanni Saladino, Adolfo Santini, Leonardo Schena, Andrea Sciascia, Vincenzo Tamburino, Alessandro Taverriti, Rosa Marina Tornatora, Michele Trimarchi, Demetrio Antonio Zema, Santo Marcello Zimbone.
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