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Lutto a San Luca davanti all’abitazione di una delle vittime dell’incidente

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SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) – È una tragedia immensa quella che nel primo pomeriggio di sabato ha colpito la comunità di San Luca: il terribile incidente stradale occorso a Calalunga-Pietragrande sulla strada statale 106 che ha causato quattro vittime, strappando alla vita quattro giovani vite sanluchesi.

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Da pochi mesi Antonella Romeo aveva compiuto 18 anni e quella sera del suo compleanno, con il vestito color argento, i capelli raccolti e il grande sorriso era ancora più bella. Sognava una vita di sorrisi, Antonella. Così come una vita di serenità la sognava Domenico, suo fratello, di 28 anni. In auto con loro c’era anche la cognata, Elisa Pelle, di anni ne aveva 25 e da undici mesi il suo grande sogno lo stava vivendo: era diventata mamma di una bambina che amava con tutta se stessa. Una vita dedicata ai figli e alla famiglia anche quella di Teresa Giorgi, 34 anni, che su questa terra oltre all’amore dei suoi cari ha lasciato anche quello dei due suoi bambini di soli cinque e due anni.

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Un dolore senza precedenti, dice il sindaco del piccolo paese ai piedi dell’Aspromonte, Bruno Bartolo: «Tutta la comunità è attonita, siamo dispiaciuti e addolorati. San Luca ne ha vissuti di momenti brutti, e io ho settantacinque anni e ne ho viste tante in paese, ma mai come questo». Anche dal tono della sua voce si percepisce il dolore della comunità: «Sabato sera in paese c’era un clima spettrale, non si vedeva nessuno in giro. Vedrò la giunta e insieme decideremo per il lutto cittadino, questa è una tragedia troppo grande» ripete.

Le lacrime a San Luca sono tante per un dolore che non conosce confini. E corso Corrado Alvaro, la strada principale del paese, è ormai diventata una via crucis del dolore. Le abitazioni delle quattro vittime si affacciano proprio sul corso di San Luca, poche centinaia di metri l’una dall’altra. Transitare con le macchine lungo il corso è adesso impossibile; si cammina a piedi per andare da un lutto all’altro. La drammatica via crucis del dolore inizia quasi all’ingresso del paese dove c’è la casa di Teresa, poi qualche metro, si svolta una piccola curva e c’è la casa di Elisa e poi ancora, gli uomini e le donne a piedi percorrono il corso fino a giungere a casa di Domenico e Antonella. È un via vai in silenzio «perché – dicono i cittadini – non ci sono parole che possano descrivere il dolore e non ci sono parole che possano aiutare i familiari».

Un silenzio disarmante quello che ha avvolto il paese che diede i natali a Corrado Alvaro. Un silenzio che fa percepire tutto il dolore che proviene dalle abitazioni e delle volte fa sentire anche il dignitoso pianto della disperazione. «Sabato mi recavo a San Luca per celebrare la Santa Messa, verso le 17 entrando in paese però si percepiva che c’era qualcosa di diverso», racconta don Gianluca Longo, il parroco della comunità, «di solito nei giorni di festa – prosegue – le vie del paese brulicano di persone, di macchine, motorini e bambini intenti a giocare. Sabato però le strade erano completamente deserte, nessun movimento di persone. Appena arrivato in Chiesa, mentre ero in sacrestia, mi è giunta la drammatica notizia che aveva sconvolto e gettato nel dolore l’intera comunità di San Luca e abbiamo celebrato la Santa Messa pregando per le vittime dell’incidente, Antonella, Elisa, Teresa e Domenico». Era stato proprio Don Gianluca che un anno e mezzo fa aveva celebrato il matrimonio di Elisa. Invece, ieri, insieme al sindaco Bartolo, ha dovuto percorrere la via crucis di corso Corrado Alvaro per recarsi dalle famiglie «e portare la vicinanza e il cordoglio di tutta la comunità civile e cristiana».

La dinamica dell’incidente che ha strappato la vita dei quattro sanluchesi è ancora al vaglio degli investigatori. A a San Luca, in un pomeriggio di festa, tutto si è fermato. Anche lo sport. La squadra del paese, l’Asd San Luca, avrebbe dovuto giocare ieri la partita valevole per il campionato di serie D ma ha chiesto il rinvio. «In questo momento di dolore e sgomento, ci uniamo nel cordoglio più sincero e nel sostegno reciproco, con la consapevolezza che solo insieme possiamo affrontare le prove più difficili della vita. La solidarietà e l’unità sono valori fondamentali che caratterizzano la nostra Associazione, e in questo momento di lutto siamo ancor più uniti e vicini a coloro che stanno vivendo il dolore della perdita», scrive l’Asd San Luca che conclude: «insieme supereremo questo difficile momento, sostenendoci reciprocamente e mantenendo viva la memoria di coloro che non sono più con noi». San Luca si è fermato e attende adesso il ritorno in paese delle salme dei suoi giovani cittadini.

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