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La gioia di Salvatore Cirillo (a destra) con il deputato Maurizio D’Ettore

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REGGIO CALABRIA – 27 anni, imprenditore edile ed agricolo di Caulonia, il neo consigliere regionale Salvatore Cirillo è appena stato eletto a suon di voti, 3.247 per l’esattezza, con la new entry di questa tornata elettorale la corazzata moderata di centrodestra “Coraggio Italia”, alla quale è approdato, pensate un po’, solo il giorno della presentazione delle liste, lo scorso settembre. 

Un candidato davvero last minute che la dea bendata ha voluto baciare in fronte regalandogli il ticket del paradiso di ogni politico locale: il parlamento regionale.

E pensare che Salvatore Cirillo era, solo fino a qualche settimana fa, il coordinatore di Forza Italia Giovani ed era già stato candidato, non eletto, con la Casa delle Libertà (e 3.097 voti) alle regionali di gennaio 2020.

È malizioso pensare che l’ingresso con candidatura sul filo di lana in “Coraggio Italia” sia stata l’ennesima astuta mossa del coordinatore forzista Francesco Cannizzaro (divenuto ormai quasi uno stratega nel mettere “cavalli di troia” nelle liste altrui)?

«No guardi, politicamente devo tutto a Cannizzaro e resterà il mio punto di riferimento tanto che l’ho ringraziato in occasione della mia candidatura e lo ringrazierò sempre ma in questo caso lui è stato solo il mio gancio, il contatto che mi ha consentito di conoscere il deputato Maurizio D’Ettore, passato a maggio da Forza Italia a Coraggio Italia. In quest’occasione ho maturato questa scelta politica che si è rivelata vincente. Sono entrato con entusiasmo in “Coraggio” ed ho portato con me la mia squadra di venti amministratori e professionisti tutti giovani come me: da Franco Cagliuso a Lorenzo Commisso, da Andrea Lancia (consiglieri di minoranza a Caulonia, ndr) a Giuseppe Coluccio (assessore a Marina di Gioiosa), da Giuseppe Romeo (consigliere di maggioranza a Marina di Gioiosa) ad Andrea Ferrentino (il vice sindaco di Maropati) da Giuseppe Lamonica (vice sindaco di Stignano) a Salvatore Panetta (assessore di Grotteria). Una bella squadra che non smetterò mai di ringraziare».

Ci racconti qualcosa di sé e ci dica quando ha capito che ce l’aveva fatta ad accedere a Palazzo Campanella?

«Sono titolare di un’impresa edile nel settore privato ed ho un’impresa agricola specializzata in olivicoltura, tanto che produciamo un apprezzato marchio di famiglia. La notte di lunedì abbiamo capito che al partito sarebbero scattati due seggi ma c’era ancora l’incognita di Serena Anghelone (candidata di punta del movimento reggino e sorella di Saverio primo big ad aderire al progetto politico) alle 3 del mattino però era fatta: i dati erano inequivocabili e lì è scattata la festa!»  

Qual è la sua caratteristica principale?

«L’entusiasmo. Il primo obiettivo per questa terra è e resta la sanità. Appoggeremo in toto l’azione di Occhiuto in questo settore. Io sogno di poter realizzare un progetto valido per il turismo e per l’agricoltura.  È urgente in particolare nel settore agricolo e per far restare i giovani in Calabria snellire la burocrazia: chi vuole rimanere qui e fare impresa non può aspettare cinque anni una graduatoria per accedere ad un Psr».

Un sogno per la Calabria che vorresti realizzare?

«Vorrei lavorare così bene da non fare più parlare della Calabria per fatti negativi ma solo per le sue meraviglie, per far cambiare idea su ciò che siamo e potremo essere per fare investire in Calabria».  

A chi deve dire grazie in Coraggio Italia?

«All’onorevole d’Ettore. Abbiamo in mano la forza di costruire un partito nato a maggio dobbiamo partire da chi c’era e da chi vuole e vorrà entrare. Adesso chiamerò il mio gruppo storico per coinvolgerli nel progetto. La stessa cosa farò con i fondatori del movimento reggino, farò da catalizzatore per far diventare il gruppo moderato del centro destra calabrese il motore della coalizione». 

Vorrebbe dire qualcosa a Ciccio Cannizzaro e a Saverio Anghelone spin doctor di “Coraggio” a Reggio (che per motivi personali ha dovuto candidare la sorella, ndr), movimento in cui lei è entrato un po’ di “prepotenza” tanto da togliergli, proprio da sotto il naso, la poltrona che già pregustavano di occupare?

«Ringrazierò sempre il mio coordinatore provinciale con il quale ho un rapporto molto forte di collaborazione. Con Saverio Anghelone ci siamo visti due tre volte ma non abbiamo veri e propri rapporti che mi auguro però nasceranno il prima possibile per sederci tutti insieme e decidere le figure dei coordinatori e consentire così davvero il radicamento del partito».

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