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Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà

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REGGIO CALABRIA – Non ha tardato la presa di posizione del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, dopo che la vicenda vaccini con l’ordine di trasferire all’Asp di Reggio Calabria parte delle dosi consegnate a Vibo ha innescato la protesta dei sindaci vibonesi.

Questi ultimi, nel pomeriggio, hanno dato vita ad un sit-in davanti l’Asp di Vibo dove hanno incontrato il commissario Maria Pompea Bernardi esternando tutta la loro contrarietà per una decisione «che penalizza fortemente il territorio vibonese. Tutti gli sforzi fin qui prodotti per consentire una campagna vaccinale di per sé già difficile, visto che solo il 25% degli over 80 potrà accedere al vaccino, sono vanificati da questa decisione immotivata e assurda assunta dal commissario Longo. Sottrarre tremila dosi significa che a migliaia di persone resterà preclusa la possibilità di vaccinarsi e questo rappresenta un rischio per la salute di ogni singolo individuo, soprattutto degli anziani che sono i più vulnerabili», hanno sostenuto.

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Il corteo si è poi trasferito all’ospedale di Vibo davanti ai locali in cui sono conservate le dosi che attendevano di essere trasportate a Reggio Calabria.

Dal canto suo Falcomatà ha definito «assurda la situazione che si è venuta a creare con il blocco dei vaccini destinati a Reggio Calabria da parte dei sindaci della provincia di Vibo Valentia. In questo modo si rischia di generare una vera e propria guerra tra poveri che finisce per penalizzare i cittadini e l’intero territorio».

Per il primo cittadino della città metropolitana «l’organizzazione del piano vaccinale, ammesso che ne esista uno nella nostra regione fa acqua da tutte le parti. Comprendo le preoccupazioni dei sindaci del Vibonese, e su questo penso sia necessario fare fronte comune chiedendo insieme che sia rispettato il diritto alla salute per tutti i cittadini calabresi. Il commissario Longo e la Regione Calabria intervengano per mettere ordine in questo caos assurdo che si è generato».

In conclusione, Falcomatà sostiene che «i cittadini calabresi non possono pagare sulla loro pelle le inefficienze di un sistema che continua quotidianamente a dimostrare limiti davvero inaccettabili. Bisogna cambiare registro, da subito. I sindaci della Città metropolitana di Reggio Calabria sono a disposizione, ma sul piano vaccinale serve una regia unica, che eviti il verificarsi di queste situazioni».

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