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Un neonato

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L’iniziativa è partita da una sola mamma ma si è rapidamente allargata e dalla 16 fondatrici può contare adesso su una rete di 500 mamme: a Reggio Calabria è nato il progetto “Corredino sospeso”. Si tratta di una rete composta da sole donne, mamme, volontarie e, in molti casi, imprenditrici, come la promotrice dell’iniziativa, Simona che dopo avere dato alla luce il suo Nicolò a inizio pandemia, ha sentito la necessità di dedicarsi ad altre mamme meno fortunate di lei e ha dato il via, prima da sola e poi coinvolgendo altre mamme anche attraverso gruppi Facebook, a un’opera di raccolta e recupero di vestiti, copertine, lenzuola, asciugamani e oggetti per la puericultura, come fasciatoi, girelli, culle, box e così via dicendo, da donare poi a chi ne abbia bisogno.

Anche i papà danno una mano sistemando giochi, culle, facendo i baby sitter. Nell’ultimo anno la rete ha visto
nascere 40 nuove vite e aiutare 140 nuclei familiari, anche attraverso la creazione di un «magazzino virtuale», ovvero un
database degli oggetti in donazione in cui confluiscono le richieste, soddisfatte poi con una consegna diretta nell’oggetto dal donatore al beneficiario.

A evidenziare l’esistenza della rete è stata l’assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria Tilde Minasi, che due giorni fa ha incontrato a Reggio Calabria un gruppo di mamme del progetto “Corredino sospeso”.

«Erano in piazza – ha riferito – a vendere oggetti per la Pasqua, offerti da imprenditori del territorio, per raccogliere
fondi e far conoscere la loro attività. Sono rimasta colpita da quello che sono riuscite a creare in due anni: una rete virtuosa arrivata a coinvolgere 500 mamme che aiutano altre mamme in difficoltà. Un’attività straordinaria di vera solidarietà e volontariato, che si fonda peraltro sul riciclo».

«Noi daremo senz’altro loro una mano – afferma Minasi – In un Paese in cui è purtroppo mancata l’attenzione per le famiglie e le mamme, attività di questo tipo hanno sempre rappresentano una sorta di ‘welfarè sostitutivo, che parte dal basso e che cercheremo di incentivare e sostenere, come stiamo già facendo con varie misure dei programmi regionali. Anche perché siano da esempio per qualunque azione sociale».

«Altro aspetto straordinario – ha aggiunto Minasi – è la capacità vulcanica di questo gruppo di donne di partorire e realizzare idee anche coinvolgendo le realtà imprenditoriali locali, che con generosità hanno messo a disposizione spazi e servizi. Un modello di solidarietà concreta e attiva, fondata peraltro sul riutilizzo e la sostenibilità, di cui sono molto contenta di parlare». Nella loro sede, le donne di «Corredino sospeso» usano mobilio, computer e accessori riciclati e sensibilizzano anche le volontarie, donatrici e beneficiarie a riutilizzare loro stesse vestiti e oggetti.

Hanno inoltre ideato la “lista nascita sostenibile”, ovvero la possibilità di creare presso di loro la propria lista nascita
con oggetti riciclati, a fronte di un libero contributo a sostegno delle attività; lo “Zaino sospeso”, una raccolta di materiale scolastico, dall’asilo nido alla scuola primaria, per alleggerire la spesa delle famiglie; e, presso una ditta reggina, hanno attivato un «conto sospeso», dove chiunque può contribuire con qualunque importo per l’acquisto di latte e pannolini.

Hanno anche allestito un ambulatorio pediatrico per vari screening, un servizio caf/patronato aperto a tutti, e hanno
aderito a «Cuore di maglia», che realizza a maglia cappellini, scarpine, copertine per i bimbi ricoverati negli oltre 90 reparti italiani di terapia intensiva neonatale (nel loro caso, si sono messe a disposizione del reparto del Gom reggino).

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