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DASÀ (VIBO VALENTIA) – Scroscianti applausi ed una tangibile emozione. Così è stato accolto il nuovo vescovo della diocesi, Attilio Nostro, nella chiesa matrice di Dasà dai fedeli. La sua presenza, nella domenica in cui la Chiesa celebrava la solennità di Cristo Re, era dovuta alla fusione dell’oro votivo per fare una raggiera d’oro all’effigie del Cristo Risorto. Proprio questa particolare ricorrenza aveva spinto il parroco del paese, don Bernardino Comerci, a calendarizzare per quella data questo passaggio.

Alla cerimonia erano presenti tutte le autorità civili e militari della zona. Dal sindaco del paese Raffaele Scaturchio, ad una delegazione della Stazione dei carabinieri di Arena, guidati dal maresciallo Valerio Oriti. Poi le due confraternite e una delegazione – con diversi giovani – dell’A.S.D Dasà (domenica tra l’altro era anche la giornata mondiale della gioventù). Tra i primi banchi anche i cresimandi e i bambini che quest’anno riceveranno la prima comunione insieme ai catechisti.

Ed è su quest’ultimi che il vescovo ha concentrato la sua omelia, rendendoli protagonisti della stessa. Con fare dolce e affabile ha spiegato ai ragazzi come, con il battesimo, essi sono diventati sacerdoti, re e profeti, ha parlato dell’amore e di cosa significhi amare – narrando anche alcune avventure sue – per poi finire parlando della regalità di Cristo. «Dio ha un cuore di bambino» ha detto concludendo il suo intervento.

Al termine della celebrazione eucaristica l’intervento del primo cittadino e due omaggi donati dalla comunità al presule. Un catino – segno della regalità di Cristo, Dio fatto uomo e chinatosi sulla nostra esistenza piegata per risollevarci a vita piena – e un quadro della Madonna della Consolazione, verso cui tutti i dasaesi nutrono una profonda devozione e protagonista (insieme al Cristo Risorto e a San Giovanni) della ‘Ncrinata, rito religioso sentissimo nel paese e da pochi anni riconosciuta anche come festa patronale da parte dell’Amministrazione comunale.

Il vescovo, ha anche assistito alla successiva fusione dell’oro, fatta dal maestro orafo crotonese, di fama internazionale, Michele Affidato (che sta curando tutto il progetto inerente la raggiera) gettando l’oro nel crogiolo e seguendo, passo dopo passo, tutti i procedimenti fatti dallo stesso Affidato (che a sua volta documentava da un punto di vista tecnico lo stesso e il parroco di tutti i passaggi che si stavano compiendo).

Attilio Nostro – un gesto ai più passato inosservato – si è sfilato una croce d’oro che portava in una collanina interna e l’ha buttata nel crogiolo. Un gesto che, oltre ad essere molto forte, va a rappresentare un gesto di unione – visto che il suo oro si è unito a quello degli altri – con la comunità di Dasà. Alla fusione hanno assistito, visibilmente commossi, anche tutti i fedeli. Cordiale, disponibile, ma soprattutto ridente, il vescovo si è soffermato a dialogare con diverse persone una volta concluso tutto l’iter inerente alla raggiera.

Quanto a quest’ultima, al netto di tutti i procedimenti pratici e burocratici che bisognerà fare (dopo che domenica è stato creato il lingotto) la data da cerchiare in rosso è il 19 aprile 2022. Coronavirus permettendo, in quella data a Dasá ci sarà proprio la ‘Ncrinata. All’incontro con sua madre, il Cristo Risorto ci arriverà con una corona d’oro che gli darà la centralità dovuta.


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