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Soumaila Sacko

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VIBO VALENTIA – La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 22 anni di carcere a carico di Antonio Pontoriero, 47 anni, di San Calogero, per l’omicidio del bracciante e attivista sindacale dell’Usb Soumaila Sacko, 32enne del Mali, freddato a colpi di fucile il 2 giugno del 2018 all’interno del perimetro dell’ex fornace “La tranquilla”, dove si era recato insieme a due compagni alla ricerca di lamiere per costruire un riparo di fortuna.

Pontoriero era già stato riconosciuto colpevole sia in primo grado che in appello ed era stato condannato a 22 anni di carcere. Pena confermata ora anche dalla Cassazione.

Omicidio Sacko, l’Usb: «Giustizia è fatta»

Soddisfazione da parte dell’Unione sindacale di base che «da cinque anni lotta perché giustizia sia fatta e che si è costituita parte civile nel processo». Il sindacato di base «ringrazia gli avvocati Arturo Salerni e Mario Angelelli per il lavoro fatto in questi anni» ed assicura che «continuerà a battersi per il riconoscimento dei diritti dei braccianti migranti, ancora oggi in tutta Italia vittime di condizioni di lavoro indegne e dello sfruttamento dei caporali, nella pressoché totale assenza delle istituzioni».

Aboubakar Soumahoro: «Verità e giustizia hanno trionfato»

«Oggi la verità e la giustizia hanno trionfato. Questa sentenza ci riempie il cuore perché cinque anni fa la Lega Braccianti aveva promesso alla mamma, alla moglie, alla figlia e a tutta la famiglia Sacko che avremmo lottato con perseveranza, determinazione e dedizione per stabilire la verità e garantire giustizia a Soumaila Sacko».

Così Aboubakar Soumahoro, deputato del gruppo Misto, commenta la conferma, da parte della Cassazione, della sentenza di appello nei confronti di Antonio Pontoriero, ritenendolo in via definitiva responsabile dell’omicidio di Soumaila Sacko.

«Ieri ho parlato a lungo con la famiglia Sacko – continua Soumahoro – si sono detti soddisfatti della sentenza e mi hanno chiesto di ringraziare la giustizia italiana, le forze dell’ordine, i nostri legali Arturo Salemi e Mario Angelelli, le organizzazioni sindacali e sociali, le associazioni laiche e religiose, le forze politiche, gli organi di stampa, ed ognuna e ognuno di voi per il sostegno morale e materiale fornito in questo cammino alla ricerca della verità e della giustizia per Soumaila Sacko. Il tempo – ha concluso il deputato – permette sempre di ristabilire la verità, di riparare i torti e di dare ragione ai giusti. Nell’epoca del “tutto e subito” è una virtù sapere domare l’impazienza e attendere con perseveranza il momento in cui la verità e la giustizia verranno ristabilite», conclude Soumahoro.

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