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Davide e Massimiliano Mirabello

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VIBO VALENTIA – Quel che si temeva è successo: la Procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un fascicolo per omicidio. La sorte dei due fratelli di origine vibonese, Davide e Massimiliano Mirabello, potrebbe essere stata tragica. Forse una trappola, probabilmente una vendetta, le indagini sono ancora agli albori e la rosa delle ipotesi è ancora ampia.

L’unica certezza è l’assenza di casa dei due congiunti di San Gregorio D’Ippona, da qualche tempo residenti a Dolianuova, un centro della provincia cagliaritana. Spariti nel nulla da domenica 9 febbraio scorso (LEGGI LA NOTIZIA).

Era stata la sorella Eleonora a far scattare l’allarme dopo non essere riuscita a contattare i consanguinei. Le ricerche effettuate dai carabinieri hanno portato ad un primo risultato che, tuttavia, non sembra lasciare ben sperare: tracce di sangue su un maglione rinvenuto in prossimità della casa di uno dei fratelli e l’auto completamente bruciata di Davide. L’apertura di un fascicolo per omicidio si è reso necessario anche per poter eseguire l’esame sull’indumento ritrovato. La stessa sorella ha riferito che domenica scorsa Davide era «uscito di casa con la sua macchina. Al rientro è passato davanti alla casa di un signore col quale da tempo non correva buon sangue».

Una serie di litigi, il cane di Davide fatto ritrovare ammazzato davanti alla porta di casa, accuse reciproche, denunce e controdenunce. «Questo signore, al passaggio di mio fratello, sempre domenica pomeriggio, ha sputato per terra in segno di disprezzo, e lui ha così chiamato Massimiliano che è subito uscito di casa per raggiungerlo. Questo è quanto mi ha raccontato la sua compagna».

Da quel momento non si è saputo più nulla dei due giovani. «Abbiamo provato a chiamare sul cellulare di Davide ma risultava spento, mentre Massimiliano l’aveva lasciato a casa».

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