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Nino Spirlì al Palazzetto dello Sport di viale della Pace a Vibo saluta il commissario dell’Asp Maria Bernardi

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VIBO VALENTIA – È scattato stamani il V-Day degli insegnanti. Presso il Palazzetto dello Sport di viale della Pace, dove è stato attivato il centro di vaccinazione, allestito dall’Asp di Vibo Valentia in collaborazione con la Protezione Civile regionale, già dalle prime ore della mattina si sono presentati i primi docenti in lista.

Nella struttura si potranno vaccinare circa 500 persone del mondo della scuola, a cui si potranno aggiungere, senza prenotazione, altre 200 appartenenti alla categoria del personale scolastico provenienti anche da altre province della Calabria. Il vaccino somministrato sarà quello prodotto da Astrazeneca, tuttavia viste le polemiche di questi giorni, si potrà richiedere il Pfizer che l’Asp aveva messo da parte.

Intorno alle 10.30 è giunto il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, intrattenendosi con il commissario dell’Asp, Maria Bernardi che, a sua volta, era in prima linea ad effettuare le vaccinazioni, il sindaco Maria Limardo, i responsabili della Prociv e figure del comparto scuola come Franca Falduto. Il governatore ha annunciato intanto l’arrivo massiccio di dosi e anche del Johnson&Johnson, soffermandosi poi sulle scuole.

DOSI IN ARRIVO

«Le preoccupazioni dei territori sono legittime – ha esordito – ma la popolazione deve stare tranquilla perché, a conclusione di questa prima fase, avremo un incremento importante di dosi di vaccino, sia Pfizer che Astrazeneca. Peraltro, entro poche settimane dovrebbe anche arrivare quello della Johnson&Johnson».

STOP ALLE POLEMICHE

«Oggi – ha aggiunto – è una giornata veramente particolare e voglio ringraziare l’Asp e la Protezione Civile e il mondo della scuola che da oggi nel vibonese iniziano a vaccinarsi. Ringrazio in particolare quel mondo della Scuola che non è entrato in polemica perché ha capito che c’è poco da polemizzare in questa terra ma c’è invece c’è bisogno di collaborazione. Le vaccinazioni sono importanti, ieri ne abbiamo parlato con il generale Battistini, venuto in visita, e mi sono permesso di affiancarmi al commissario ad acta, Guido Longo, anche nella campagna vaccinale perché la nostra collaborazione è talmente quotidiana e fraterna che i risultati si cominciano a vedere. Ripeto, le polemiche non servono a niente in una terra che ha una sanità indebolita da anni di malaffare e da dieci anni di inutile commissariamento che non solo non ha risolto nulla ma che addirittura, in alcuni casi, ha peggiorato la situazione. Quello che sta accadendo in questo periodo è proprio quello che i calabresi hanno chiesto per decenni: che si cominci ad avere finalmente una visione e a cercare di sanare quello che sano non è».

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I PUNTI VACCINALI

Sull’argomento, Spirlì ha affermato che ieri si è «deciso che ai quasi 100 punti di vaccinazione se ne aggiungeranno altri per ogni provincia. Abbiamo scelto delle aree strategiche in tutta la regione, utilizzando palazzetti dello sport, posti al coperto, dando anche la possibilità, nelle zone all’aperto, di far arrivare i mezzi del ministero della difesa per impiantare le tende. Domani saranno già qui i tecnici per dare subito l’avvio alle prime valutazioni dei territori e durante questa settimana si aggiungeranno anche gli altri punti vaccinali».

Il presidente ha rilevato poi che le vaccinazioni proseguono ormai speditamente: «Dal 50% siamo passati all’80%, superando quelle debolezze territoriali in atto nei giorni scorsi. Questo è il frutto inequivocabile del grande lavoro fatto su questa e su tutte le altre province che ci consentirà di metterci in pari con tutte le altre regioni le quali, in ogni caso, non hanno numeri migliori dei nostri in riferimento ai contagi».

ZONA ARANCIONE E DOSI

Per quanto riguarda il discorso della Calabria “Zona Arancione” il governatore ha riferito che, nonostante «si dica ci siano dei numeri bassi, la valutazione sulla colorazione delle regioni non spetta ai leoni da tastiera ma agli esperti del Cts, del ministero della salute e di quelli competenti. Quindi, la Calabria sarà arancione da domattina con tutte le conseguenze che possono scaturire dalla tale colorazione che, ripeto, non è condivisa ma è stabilita univocamente dal governo».

E sulle dosi, ha ribadito che queste sono «strettamente collegate al numero delle prenotazioni. Quelle che saranno distribuite dal Centro di stoccaggio regionale a partire da domani saranno pari al numero delle prenotazioni dei target che finora sono stati autorizzati dal governo, quindi non andremo a fare vaccinazioni extratarget, tuttavia una cosa della quale la Calabria si deve onorare è il fatto che siano stati aggiunti ai target governativi le persone fragili, i disabili con i loro accompagnatori e con i loro conviventi. Questa è una battaglia che la Calabria ha portato avanti per prima e da subito e che ha ottenuto come risultato il riconoscimento della categoria e di tutti tutti coloro che stanno ad essa intorno. Continueremo a vaccinare il personale delle scuole e durante la Conferenza Stato-Regioni di due giorni fa ho chiesto di aggiungere i ragazzi che abbiano superato il 18º anno di età perché la cosa più importante è, sì, vaccinare gli anziani, ma anche iniziare con la somministrazione delle dosi alle giovani generazioni, chiaramente quelle che possono entrare nel Piano».

ARGOMENTO SCUOLE

Su una possibile nuova ordinanza di chiusura delle scuole, Spirlì ha risposto di essersi «preso del tempo per leggere i dati che sono arrivati; vi posso dire che in questi giorni sono stato invitato dai Dipartimenti di prevenzione a dichiarare “zona rossa” bel po’ di comuni e in tutta la Calabria ci sono oltre 56-60 paesi i cui sindaci sono stati costretti a chiudere le scuole; stiamo inoltre verificando l’incidenza anche della variante inglese nei contagi».

Per il presidente «non esiste un braccio di ferro politico o mediatico» rilevando, poi che «siamo ancora in tempo per evitare una diffusione maggiore del virus. Certo, se questo l’avessimo capito un mese e mezzo fa, quando il sottoscritto aveva detto che sarebbe stato molto meglio prevenire anziché dover andare a risolvere dopo i problemi, forse oggi non ci troveremmo oggi con questi numeri. Vi dico solo che dagli 88-90 contagi della settimana scorsa, nel corso di questa appena conclusa, abbiamo toccato punte di 300-400 e quello che vedremo nei prossimi giorni e nelle prossime ore sarà un altro degli elementi che andremo a valutare per poter decidere in piena libertà fuori da ogni polemica sulle scuole».

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