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Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto col direttore dell’istituto Anton Dohrn, Silvio Greco

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VIBO VALENTIA – “Miracoli non se ne possono fare, tuttavia siamo fiduciosi che la prossima estate il mare sarà migliore degli ultimi anni”.

Sono le parole del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che stamani ha fatto il punto della situazione insieme al direttore dell’istituto Anton Dohrn, Silvio Greco, sull’imbarcazione dell’istituzione di ricerca ormeggiata al porto di Vibo Marina.

Fare il punto sulla qualità del mare e sulla depurazione è stato, dunque, il senso dell’iniziativa che trae origine dai dati in possesso fino ad oggi da quali è emersa una situazione critica per quanto concerne il sistema depurativo anche se gli sforzi messi in campo fino ad esso stanno portando a risultati incoraggianti che potrebbero consentire di avere una stagione estiva migliore rispetto a quelle precedenti.

“Siamo partiti dal mare per capire i motivi per i quali esso sia sporco – ha esordito Greco – stiamo svolgendo centinaia di analisi che ci stanno fornendo una fotografia sconcertante dove la prova provata dell’inquinamento delle acque non è solo dovuta ad una carenza del sistema depurativo ma anche alla produzione agricola, zootecnica, delle lavanderie industriali. Si tratta di situazioni già note ma la situazione si è incancrenita; ad esempio, la questione dei fanghi non è mai stata affrontata col risultato che molte tonnellate sono state scaricate a mare”.

Occhiuto ha evidenziato la rilevanza dell’attività svolta in Calabria dall’istituto Anton Dohrn che “in precedenza non veniva mai interessato nonostante le sue elevate competenze”; inoltre, l’argomento del “mare inquinato veniva affrontato sempre a luglio e agosto, noi invece abbiamo iniziato ad occuparcene già nell’autunno dell’anno precedente attivando la collaborazione con l’istituto”.

Occhiuto ha evidenziato che si stanno ancora scontando “anni di ritardi nel sistema della depurazione anche perché non c’è stata la cultura sotto questo profilo, e stiamo scoprendo anche grazie all’apporto di procure, capitaneria di porto, altre forze dell’ordine, la presenza di numerose attività non collettate alla rete fognaria”. Il governatore ha inoltre ricordato di aver emanato, appena insediatosi, una “ordinanza per lo smaltimento fanghi di depurazione in danno dei Comuni”, evidenziando come in Calabria si depurano solo 35mila tonnellate l’anno, mentre la Puglia, che ha la stessa estensione di coste, circa dieci volte tanto. “Stiamo svolgendo un lavoro, lungo la costa che va da Tortora a Nicotera – ha affermato – che è a buon punto, scoprendo che nelle vasche di depurazione c’erano fanghi sedimentati di anni, nell’ordine delle centinaia di tonnellate. Questa attività ci serve per costruire un modello da esportare in altre zone della Calabria”.

Occhiuto ha inoltre evidenziato l’azione della Regione ad assistere i Comuni per realizzare o riattivare le pompe di sollevamento, investendo ingenti risorse. “Ci siamo inoltre dotati su alcuni fiumi – ha aggiunto – di barriere per limitare agenti inquinanti e ieri ho avuto una riunione per avviare dei gruppi di lavoro finalizzati al monitoraggio sui depuratori per consentire che questi funzionino nei mesi clou dell’estate; allo stesso tempo stiamo ragionando anche sui sistemi di controllo da remoto dei medesimi impianti. Mi auguro – ha concluso – che tutto questo produca effetti positivi; miracoli non se ne possono fare, ma un sensibile miglioramento rispetto all’anno scorso lo confidiamo”.

Sempre il governatore della Regione ha ricordato gli interventi strutturali sulla depurazione e la rimarcato la necessità di iniziare a promuovere la cultura della depurazione “il cui tema non riguarda solo gli addetti ai lavori ma tutti, ad iniziare dalle case sulla spiaggia, dai villaggi, dalle aziende agricole”; allo stesso tempo Occhiuto ha annunciato l’intenzione di chiedere ai prefetti di emanare un’ordinanza per impedire agli autospurgo di muoversi di notte e segnalato investimenti per l’adeguamento, e ove necessario la realizzazione, degli impianti e dei collettamenti nelle zone ad oggi sprovviste; per raggiungere tale scopo “si potrebbe pensare un Cis, mettendo insieme le risorse della Regione e del commissario per l’ambiente e costruire un nuovo modello di impianti”.

Ultima battuta sul Corap: “Prima era in stato comatoso, adesso alla sua guida c’è un commissario particolarmente capace”, annunciando per la giornata di dopo domani il collettamento del torrente Sant’Anna, a Vibo Marina e segnalando come nel Vibonese ben 22 paesi non siano collegati alla rete fognaria.

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