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Il vescovo Attilio Nostro

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MILETO (VIBO VALENTIA) – Ci son voluti 5 mesi, ma la rivoluzione nella curia della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea suggerita dall’arrivo del nuovo vescovo Attilio Nostro è arrivata.

Un cambiamento epocale all’interno della struttura della Curia con l’avvio di una nuova fase che si porta dietro diversi cambiamenti anche di spessore.

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«Il tempo della Quaresima – ha scritto lo stesso vescovo Nostro nella nota che annuncia il varo della “nuova” curia – chiama la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo e sua Sposa, a ripercorrere il cammino dello Sposo nel suo itinerario verso la Pasqua che ci ha redenti».

Oggi «la nostra amata Diocesi di Mileto Nicotera Tropea è chiamata alla conversione e alla preghiera, per riscoprire proprio questa sua vocazione sponsale».

Traendo spunto dal miracolo delle nozze di Cana, il vescovo spiega come «il Signore intervenne con tempestività, per intercessione di Maria sua madre, cambiando l’acqua in vino e salvando, così, quelle nozze. Ma come mai i loro nomi non vennero menzionati? Quelle nozze sono le nostre nozze, quei nomi sono i nostri nomi! L’acqua che Gesù trasforma è la nostra acqua (incolore e insapore) che diventando vino porta gioia e vita alla nostra Alleanza con Dio».

Cinque mesi di ascolto prima di avviare “un ulteriore cammino nuziale”

Ma andando all’attualità, il vescovo ammette che «in questi mesi ho pensato spesso a me stesso come quel maestro di tavola di questo episodio evangelico, perché nell’ascolto di tanti confratelli sacerdoti ho sperimentato proprio quello stesso stupore nel vedere la Grazia di Dio che operava anche nei loro cuori questa trasformazione».

Cinque mesi trascorsi ad ascoltare che hanno consentito al presule di vedere «in loro il vivo desiderio di affidarsi a me come loro pastore e padre, riconoscendo nei loro racconti l’amore che hanno per il Signore e per la Chiesa».

Il cambiamento nella curia di Mileto voluto dal vescovo Nostro

Ma dopo 5 mesi il tempo dell’ascolto e della riflessione deve lasciare il posto all’azione: «Adesso – prosegue – è tempo di Grazia ulteriore: tutti noi siamo chiamati ora a intraprendere un ulteriore cammino nuziale, fatto di desideri e sogni, di progetti e promesse, di impegni e voti sponsali. Mi riferisco in particolare a coloro che mi aiuteranno in modo più prossimo a servire e sostenere le tante esigenze della nostra Diocesi».

E allora ecco la rivoluzione di Nostro che in questi cinque mesi si è «affidato alla preghiera incessante per essere illuminato e assistito da Dio nel discernere la sua volontà riguardo i sacerdoti che mi ha affidato, convinto che in ciascuno di loro sia presente una perla preziosa e unica, da valorizzare appieno».

Citando padre Ermes Ronchi sulla differenza tra “ruolo” e “compito” («il primo rimanda ad una lista di cose da fare, il secondo parla di persone da portare al loro pieno compimento») monsignor Nostro auspica e desidera per la diocesi «un presbiterio unito, capace di portare a compimento il progetto che Dio ha su ciascuno di noi».

Rivoluzionare la diocesi e rendere partecipi quanti più sacerdoti possibile

E per realizzare questo percorso il vescovo ha deciso di chiamare quale corresponsabili quanti più sacerdoti possibile: «Il senso di questa unione e di questa corresponsabilità sta anche nel numero dei sacerdoti coinvolti in questa riforma della Curia Diocesana: sono più di 70! Molte sono le membra, ma uno solo è il Corpo e questo Corpo sarà chiamato a servire i fratelli e camminare nei sentieri tracciati dal Signore per il suo popolo».

I ringraziamenti a chi finora ha guidato gli uffici diocesani

Prima dei nuovi nomi, il vescovo ha voluto ringraziare chi fino ad oggi si è speso (in alcuni casi anche per decenni) per la diocesi.

«Cominciando da Mons. Filippo Ramondino, ringrazio di cuore tutti i vicari, gli addetti e incaricati di Curia che in questi 5 mesi hanno dato prova di pazienza, fedeltà e abnegazione, servendo con dedizione e senso ecclesiale non comuni. Mi hanno aiutato in modo sincero e generoso manifestando amore alla Chiesa e ai fratelli».

LA NUOVA BUROCRAZIA DELLA CURIA DI MILETO-NICOTERA-TROPEA

Ma ecco quali sono i primi incarichi della diocesi targata Attilio Nostro:

  • Vicario Generale: don Nunzio Maccarone.
  • Ufficio Pastorale: don Roberto Carnovale
  • Vicario per la Cultura: don Pasquale Rosano
  • Ufficio per la Vita Consacrata padre Pino Muller
  • Vicario Giudiziale: don Francesco Vardè
  • Vicari per il Clero: don Giuseppe Fiorillo e don Ignazio Toraldo
  • Cancelliere: don Sergio Meligrana
  • Ufficio Matrimoni: don Tonino Loiacono
  • Economo: don Nicola Scordamaglia e don Rocco Zoccoli come vice
  • Ufficio Tecnico-Beni Culturali: don Antonio Farina

Ma questo è solo l’inizio perché nel corso dei prossimi giorni sul sito della diocesi farà la sua comparsa l’elenco completo degli incarichi.

Un elenco che, a questo punto, costituisce la prima pietra della nuova diocesi per come immaginata dal vescovo che fin dalla sua prima omelia, ha fatto capire che le cose in diocesi dovevano cambiare.

Ed ora è passato ai fatti.

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