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AVELLINO- Un’inchiesta per falso e truffa che riguarda cinquantasette persone, dodici della provincia di Avellino e altre dalla zona nolana e dalle altre province campane, che sarebbero coinvolte nella vicenda legata alle indagini scattate in varie Procure italiane per le segnalazioni di titoli falsi per accedere alle graduatorie dei collaboratori scolastici.

I particolari dell’inchiesta che ha un filone anche avellinese non sono ancora noti, visto che per ora agli indagati è stato notificato solo un avviso di proroga delle indagini preliminari, quello firmato dal sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Fabio Massimo Del Mauro, che ha chiesto al Gip del Tribunale di Avellino Paolo Cassano una proroga di altri sei mesi per gli accertamenti che stanno conducendo i militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Avellino, in particolare quelli della Tenenza di Baiano,agli ordini del luogotenente Luciano Fasolino, dove sono presenti nei comuni di competenza almeno una decina di presunti fruitori e utilizzatori dei falsi attestati per arrivare all’incarico a tempo determinato al Nord come collaboratori scolastici.

A collegare questa inchiesta avellinese a quello che già nei mesi scorsi era avvenuto per altre province della Campania con l’attività di altre Procure ma sempre con accertamenti della Guardia di Finanza, sono alcuni dei nomi degli indagati che risultano anche nelle altre inchieste. Una serie di titoli da scuole fantasma, questa la maggiore ipotesi. E due tipologie di falsi. Il primo legato proprio alle qualifiche, l’altro invece al profilo di servizio prestato per acquisire punteggio ma in realtà stando all’ipotesi di reato circostanza attestata solo fittiziamente. E quindi si dovrà attendere che il Gip del Tribunale di Avellino decida sulla richiesta, dopo le eventuali memorie che saranno presentate dagli stessi indagati, informati proprio alla luce della proroga invicata di essere sottoposti ad indagine. Si tratta di residenti nella zona caudina, nel Vallo di Lauro e nell’hinterland avellinese. Ovviamente per ora si tratta di ipotesi di reato, bisognerà attendere le conclusioni degli accertamenti. Nei mesi scorsi era scatatta un’altra indagine relativa sempre ai falsi titoli usati nella zona di Pistoia, con diciannove denunciati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per una serie di reati dalla truffa al falso. Le indagini, iniziate alla fine del 2018 dal personale del Nucleo Investigativo e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Pistoia Leonardo De Gaudio hanno permesso di far luce su gravi irregolarità nelle graduatorie di 3° fascia del personale ATA di vari Istituti scolastici della Provincia di Pistoia, valide per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020 e bandite con decreto ministeriale numero 640 del Miur. In particolare, l’attività d’indagine si concentrava inizialmente sull’individuazione di alcuni Istituti scolastici paritari campani.I successivi accertamenti condotti hanno evidenziato “la presenza di un considerevole numero di persone provenienti dalla Campania, le quali hanno prodotto diplomi con voti altissimi e vantando importanti esperienze professionali svolte in più istituti scolastici”.

In sostanza, millantando titoli fasulli, gli indagati avrebbe scalato le graduatorie ottenendo così l’assunzione con contratti a tempo determinato da vari dirigenti scolastici della provincia di Pistoia. Nella circostanza sono stati individuati anche alcuni soggetti che avevano dichiarato inesistenti esperienze di servizio prestate in altre scuole, ma che stranamente a loro nome non risultavano versamenti Inps.

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