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“Corriamo insieme”. Dice il presidente della Provincia, Mimmo Biancardi, dal palco del Teatro Gesualdo, aprendo il consiglio provinciale allargato ai sindaci dell’Irpinia, ai consiglieri regionali, ai parlamentari per discutere delle proposte da presentare al Recovery. Biancardi da tempo ha iniziato la raccolta dei progetti che si candidano ad essere finanziati e che ora sono al vaglio di un team di esperti guidati dal professore Giancarlo Senese dell’ università di Roma che dovrà stabile se rispondono alle mission contenute nel Piano di resilienza e ripresa. E’ un lavoro che va fatto in fretta e in maniera sinergica. Molti i sindaci che hanno risposto all’appello.

“Da presidente regionale dell’Upi – Unione Province Italiane – posso dire questa è una iniziativa unica in Campania e forse anche in Italia. E’ una iniziativa necessaria. Vogliamo ascoltare il territorio e intercettare le proposte che arrivano dal basso. Perché il Recovery possa essere realmente utile, serve una visione organica di tutta l’Irpinia. Consiglieri regionali e parlamentari ci devono dare una mano, mettendo da parte le divisioni politiche”.

Tra quindici, venti giorni ci sarà un nuovo consiglio allargato e infine una delibera. Il secondo a prendere la parola è il sindaco di Avellino, Gianluca Festa: “Il Recovery è l’ occasione più importante che la nostra provincia ha avuto dal terremoto ad oggi. Non dobbiamo sprecarla. Serve una visione lungimirante e globale che tenga assieme il territorio, un’unica idea di Irpinia. Ha ragione Biancardi, dobbiamo mettere da parte le divisioni politiche e lavorare assieme”.

E poi arriva alle proposte: “La nostra idea è quella di realizzare due hub di ingresso, il primo verso Porta Est in prossimità della stazione ferroviaria: una proposta ambiziosa che vuole mettere in collegamento il trasporto su gomma con quello su rotaia, una ferrovia che ci metta in condizione di raggiungere l’Alta Velocità. Da Borgo Ferrovia partirà finalmente anche la metro leggera, un’altra impresa di questa amministrazione dopo vent’anni di cantiere incompiuto.

L’altro hub invece sarà realizzato verso Mercogliano, perché è giusto parlare di area urbana, non possiamo pensare che la programmazione passi per un comune di 50mila abitanti, sarebbe miope. Potrebbe essere realizzato in prossimità del casello Avellino Ovest, perché abbiamo l’esigenza di far fermare tutto il trasporto extra-urbano agli ingressi e poi con la metro leggera collegare anche Mercogliano e Atripalda” E poi cittadella giudiziaria.

“Non possiamo pensare che il Tribunale possa essere ospitato per troppo tempo ancora nella struttura in cui è. Abbiamo bisogno di un edificio moderno, funzionante, al passo con i tempi. E stiamo lavorando con il Direttore Generale Pizzuti su quella parte di città che ancora ospita l’ex Ospedale Moscati, non possiamo più permetterci di avere un’area moribonda da oltre dieci anni”. Infine, un centro irpino di eccellenze locali: “Vorremmo fungere da vetrina per le produzioni di eccellenza. E immaginiamo un progetto curato da un archistar – sperando che questa volta non si riavviino le polemiche solite – perché c’è l’esigenza di mostrarci all’Europa con una firma di prestigio che permetta di sdoganare il nome dell’Irpinia nel mondo ed è inevitabile che serva un’artista in grado di portarci verso un pubblico più ampio”

Tocca poi al professore Senese che sottolinea come il Covid abbia determinato un cambiamento epocale nello stile di vi- TEATRO L’iniziativa della Provincia: Biancardi: andiamo oltre la politica Recovery, si punta su trasporti e turismo Festa: una cittadella giudiziaria nell’area dell’ex Moscati e due hub per collegare il capoluogo con il resto della Regione ta e nel organizzazione del lavoro e come in futuro si cercherà sempre più di vivere in luoghi meno densamente popolati viaggiando di meno e prediligendo nella maggior parte dei casi lo smart working.

L’Irpinia sarebbe un luogo ideale. Dal dibattito vengono fuori molte proposte e qualche obiezione: “L’Irpinia ci prova. Il problema è che lo fa sempre e spesso fallisce. E’ una terra che si distingue per la copiosa produzione di documenti e per pochi progetti portati a termine. Siamo famosi per le incompiute”, afferma il consigliere regionale del M5s, Vincenzo Ciampi. “Abbiamo bisogno di infrastrutture che assecondino la vocazione della nostra terra. Ad esempio – continua – abbiamo l’acqua e non vedrei male una serie di opere infrastrutturali legate alle risorsa idrica, sia come bene di prima necessità che come attrattore turistico ed economico”. Il consigliere regionale di Italia Viva, Enzo Alaia ci tiene a ringraziare Biancardi:

“Ho visto la presenza di tutti i sindaci” e aggiunge che bisogna investire sulle infrastrutture sia materiali che immateriali”. Di infrastrutture parla il senatore della Lega, Ugo Grassi: “Ho presentato due emendamenti per finanziare la riqualificazione dell’Ofantina e la bretella di Codola”. Stesso monito di Biancardi e Festa: “Il bene del territorio prevale sugli interessi di partito”. Secondo il deputato del M5s Generoso Maraia, il futuro passa per la riconversione industriale 4.0, per ambiente e sanità. “Fondamentale – aggiunge – è il dialogo tra le istituzioni per arrivare ad un progetto organico”. Il consigliere regionale Pd, Maurizio Petracca torna sul ruolo determinante di una regia a livello locale, “altrimenti non si è capito – avverte – a cosa andiamo incontro”.

Ancora: “Non vorrei che il Recovery sia la sostituzione della programmazione ordinaria. Ne abbiamo tre. i pochi fondi residui che vengono dal Governo centrale, poi c’è la programmazione europea che è traslata al 2023 e infine c’è quella del Recovery”. Secondo Petracca, il Recovery “deve concentrare la sua programmazione su uno o due elementi distintivi del territorio non su opere localistiche. Il tema più importante è il trasporto su ferro. La stazione Hirpinia, l’elettrificazione Salerno- Avellino-Benevento e allacciare all’Alta capacità la bassa Irpinia”.

Livio Petitto, consigliere regionale Pd, ragione di infrastrutture, non solo materiali ma digitali per recuperare il gap rispetto alle altre realtà della regione. Dobbiamo avere un’unica voce. I presupposti con il Pnrr ci sono tutti, ovviamente dobbiamo avere un’unica voce e questi incontri fanno sì che l’Irpinia parli una sola lingua e quindi si presenti al tavolo della contrattazione con un unico progetto integrato per tutta la provincia”.

Presente Mimmo Gambacorta, consigliere per la strategia nazionale Aree Interne del Ministro per il Sud, che inviata a far preso: “Il 2026 è dietro l’angolo, i comuni hanno una grande difficoltà, negli ultimi tempi si sono depauperati di personale. La risposta da parte del Governo c’è stata: a breve ci saranno 2800 nuovi tecnici”. Detta linea: “Servono investimenti importanti. partendo dai servizi. Abbiamo una occasione storica, evitiamo campanilismi”.

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