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AVELLINO – Alle 19:34 l’Irpinia si fermerà per ricordare le quasi 3 mila vittime del terremoto del 23 novembre 1980.

Nel primo pomeriggio, il prefetto, Paola Spena, in videoconferenza presiederà un incontro con i sindaci dei comuni del «Cratere» al quale parteciperà anche il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia mentre nei 19 comuni del «Cratere» che vennero completamente rasi al suolo dalla “scossa» di magnitudo 6.9 della Scala Richter, pari al 9 grado della Scala Mercalli, insieme alle vittime, verranno ricordati i volontari e le donne e gli uomini della Protezione Civile che a ogni parte d’Italia giunsero nei luoghi della tragedia per prestare soccorso.

A Sant’Angelo dei Lombardi verrà inaugurato il Parco della Memoria, dove verrà deposta una corona d’alloro inviata dal presidente della Camera, Roberto Fico. A Lioni, nel quartiere San Giuseppe, dove nei giorni successivi venne installato il primo campo base dei volontari arrivati da Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Friuli sarà scoperto un monumento rappresentante un melograno in memoria delle vittime.

Ad Avellino, il sindaco Gianluca Festa deporrà una corona in Piazza del Popolo, nel centro storico della città, dove si contò in maggior numero di vittime. Il Centro «Guido Dorso», presieduto da Luigi Fiorentino ha promosso il webinar «A quarant’anni dal terremoto: dalla pandemia alla riniscita» nel corso del quale verrà presentato il volume «Il terremoto dell’Irpinia» scritto dallo storico Toni Ricciardi, dal giornalista Generoso Picone e dallo stesso Fiorentino.

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