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Dare voce e vaccini alle categorie fragili, e alle categorie professionali più esposte. Andiamo con ordine. Il Coordinamento Regione Campania del Mid, Movimento Italiano Disabili, raccoglie l’appello pubblico della signora Romina Palumbo, che a mezzo stampa ha denunciato il caso della mamma novantenne diversamente abile impossibilitata a raggiungere autonomamente il Campo Coni Centro Vaccinazioni nonostante fosse convocata come da prassi per essere sottoposta al vaccino Covid 19 e che quindi necessitava del servizio a domicilio.

«Ancora una volta vogliamo affermare che il caso dalla signora denunciato debba essere monito alle istituzioni affinchè non riaccada ad altri utenti lo stesso disservizio e chiediamo all’Asl di Avellino ma anche alle Asl di tutto il territorio regionale di attivarsi per venir incontro alle esigenze di tutti gli utenti anziani e diversamente abili di poter avere il diritto di vaccinarsi a domicilio impossibilitati a raggiungere le preposte strutture adibite sui territori ».

Dare voce anche a tante altre espressioni, dicevamo. Il deputato Generoso Maraia va sull’argomento scuola: «Ho inviato una lettera al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca perché si garantisca la vaccinazione al personale scolastico che opera fuori regione. I dirigenti scolastici, infatti, redigono le liste dei soggetti aventi diritto alla vaccinazione ma non sono competenti per coloro che prestano servizio fuori regione, che si trovano così impossibilitati ad avere la prestazione sanitaria a cui hanno diritto. Anche se il personale scolastico rientra tra le categorie individuate dal Piano Strategico per la vaccinazione contro il COVID- 19 come prioritarie, si è creato un dubbio interpretativo su quei soggetti la cui regione di residenza è differente da quella in cui svolgono la docenza, soprattutto per i pendolari.

La questione è stata risolta grazie ad una decisione della Conferenza delle Regioni che, nella seduta del 20 febbraio 2021, ha stabilito che è “necessario che ogni Regione sia messa nelle condizioni di poter garantire la vaccinazione ai propri insegnanti residenti ed assistiti, indipendentemente dalla Regione in cui prestano servizio”. Non è quindi rilevante la Regione nella quale si lavora, ma con il termine “assistiti” si garantisce il diritto all’inoculazione a tutto il personale residente nella Regione ».

Sibilia si augura che il Presidente De Luca si adoperi perché tutti gli enti sanitari regionali si adeguino e garantiscano la vaccinazione al personale docente residente che opera fuori regione in modo da integrare il registro degli aventi diritto con i soggetti in questione, ad esempio utilizzando l’isti – tuto dell’autocertificazione come avviene in altre regioni. «Non è accettabile – conclude- che, a causa di una problematica di carattere burocratico, si corra il rischio che numerosi soggetti pronti a vaccinarsi possano desistere o addirittura vedere il loro diritto negato».

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