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AVELLINO- Gonfaloni, fasce tricolori e soprattutto un documento, quello indirizzato al presidente dell’Assemblea Generale dell’Ato Rifiuti, il sindaco di Avellino Gianluca Festa, che da lì a qualche minuto, oltre a riceverlo materialmente dalle mani del primo cittadino di Altavilla Irpina Mario Vanni, ha anche assicurato che provvederà a mettere subito in moto. Poche righe per riaprire il caso Biodigestore di Chianche, sollecitando un’assemblea dei sindaci che dia finalmente la parola ai territori, contro una scelta che tutti hanno definito «calata dall’alto». Eccolo il documento che hanno sottoscritto le fasce tricolori dell’areale del Greco di Tufo, un fazzoletto di territorio che in parte dovrebbe ospitare l’impianto di trattamento dei rifiuti. I sindaci di Altavilla Irpina Mario Vanni, di Tufo Virgilio Donnarumma, di Santa Paolina Rino Ricciardelli, Montefusco, Gaetano Zaccaria di Montefusco e di Petruro Giuseppe Lombardi hanno simbolicamente sottoscritto proprio in Piazza Libertà, dove ieri mattina si sono dati appuntamento associazioni, comitati, istituzioni e cittadini per dire no alla scelta di localizzare il Biodigestore in un’area di grande pregio come quella di produzione del Greco di Tufo. Ed il documento chiede di riaprire il caso: «I sottoscritti sindaci dell’areale del D.O.C.G del “Greco di Tufo”, anche in rappresentanza di tanti sindaci che hanno condiviso la presente richiesta, in considerazione della definizione del Piano d’Ambito afferente il ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Avellino e della individuazione delle ubicazioni della rete impiantistica, riferita in particolare alla costruzione del biodigestore come previsto dalle disposizioni regionali in materia, chiedono alla S.V di convocare l’assemblea generale di questo Ente al fine di poter discutere per la prima volta nel merito della complessa quanto importante materia perché sia questo organismo, deputato alla programmazione, a offrire le opportune valutazioni e indicazioni di merito». E in Piazza Libertà ai sindaci la risposta del presidente dell’Assemblea dell’Ato, Gianluca Festa è arrivata in tempo reale: «Questa è una bella mattinata di democrazia- ha detto nel suo intervento il sindaco di Avellino- anche per il nome della Piazza scelta. Libertà, come quella di scegliere da parte dei territori. E’ finito il momento che le scelte per l’Irpinia si prendevano altrove. Questa è la battaglia dell Irpinia. Non ci sono colori per questa battaglia, anzi, ce ne sono tre: bianco, rosso e verde, quelli della fascia che indossiamo per difendere le nostre comunità. Se è possibile riconvocheremo anche il Cda. Metteremo in campo tutte le attività affinché questa scelta venga cambiata. Non siamo contro qualcuno, l’ho spiegato anche al mio amico Tropeano. La Valle del Sabato ha pagato già dazio e per quanto riguarda i rifiuti abbiamo già pagato. Quell’impianto non va fatto a Chianche». E il primo cittadino di Altavilla Mario Vanni ha ribadito quello che è lo spirito della manifestazione e del presidio: «Rivendicare il ruolo dei sindaci all’interno di un organismo che ha fatto delle scelte senza condividerle con i territori. Per cui noi riteniamo opportuno riportare le decisioni fondamentali nella concertazione con il territorio e le forze imprenditoriali che in questo territorio ci hanno creduto ed investito e oggi cercano di tutelare legittimamente gli investimenti fatti. Peraltro, già lo strumento di programmazione e pianificazione urbanistica provinciale, il Pctp, prevede in quest’area una zona agricola di pregio, quella del Greco di Tufo, che non si concilia con un impianto di tipo industriale. Richiede una viabilità e spazi adeguati. Questa scelta penalizza il territorio e non è utile alla provincia di Avellino. Noi siamo per le compostiere di comunità, per gestire all’interno dei singoli comuni la frazione organica».

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