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Nascere ad Avellino, nella clinica Malzoni, e ritornarci da ministro degli Esteri. Luigi Di Maio oggi respira aria di casa dopo aver trascorso due interi giorni nella Napoli che gli ha aperto tanti percorsi, fino a diventare prima capo politico e riferimento del Movimento 5 Stelle, oggi responsabile della Farnesina. E proprio in questo venerdì di passione perla città di Avellino e per lo sviluppo della provincia oggi si accinge a compiere un tour tutto irpino, con uno sguardo discreto alle prossime elezioni amministrative. Primo fra tutti il Comune di Ariano Irpino terra aspra e forte di Generoso Maraia, acuto parlamentare ma anche testimone ed erede delle più grandi battaglie del Tricolle. Da qui nasce questa intervista esclusiva al nostro giornale con una premessa ed una promessa: non si parla di regionali. Delmondo intero, ma non di De Luca con il quale il rapporto non è dei migliori.
Si parte dai temi nazionali.

Ministro Di Maio ieri è tornato a Napoli per il vertice intergovernativo con il presidente francese Emmanuel Macron a Palazzo Reale. Come è andato?
Il vertice di Napoli rappresenta la sintesi politica della collaborazione tra Italia e Francia.

In che senso ?
Lo dimostra la partecipazione al più alto livello delle Autorità italiane e francesi.

Molti temi del confronto e tutti di notevole importanza.
Abbiamo affrontato con gli amici francesi tutte le principali tematiche internazionali, a cominciare da quella libica, sulla quale abbiamo ribadito la comunanza di obiettivi e l’importanza della collaborazione per la stabilizzazione del Paese, che deve necessariamente muovere dal sostegno al percorso definito dalla Conferenza di Berlino sotto egida ONU.

E il rapporto con l’Europa?
C’è la necessità di continuare ad esortare tutte le parti a contribuire in maniera costruttiva al dialogo, condannando le interferenze esterne e le violazioni dell’embargo e ribadendo la necessità di un ruolo più attivo dell’Unione Europea, sia sul piano politico che su quello dell’attuazione degli impegni assunti a Berlino.
Europa e Mediterraneo, una grande sfida per la Francia e l’Italia.O no?
In generale, abbiamo avuto conferma e testimonianza del fatto che tra Italia e Francia esiste una relazione speciale di un’intensità e profondità che non ha eguali e sulla quale possiamo contare sia in ambito bilaterale che multilaterale, in ogni settore. Si tratta di una comunanza di valori e intenti che consideriamo cruciale per lo sviluppo dell’Europa e per la stabilizzazione del Mediterraneo.

Napoli,la sua terra, parte della sua vita. Si sente orgoglioso di questa scelta?
Vorrei concludere con un pensiero particolare per la città di Napoli che ha ospitato il Vertice, confermando la sua essenza di città che rappresenta al meglio la dimensione mediterranea, comune a Italia e Francia.

E che cosa pensa del virus che imperversa?
In Italia è coinvolto dall’epidemia del coronavirus lo 0,1% dei comuni, le persone in quarantena sono lo 0,089% della popolazione totale e il territorio italiano in isolamento è lo 0,01%. Tutti i pazienti allo Spallanzani sono guariti. Ttti i casi che stiamo trovando al di fuori di questo raggio sono riconducibili ai due focolai del lombardo-veneto. Anzi, come ha detto il ministro Speranza, è allo studio la possibilità che i due focolai siano in realtà uno solo. Nel nuovo decreto metteremo misure per calmierare gli abusi sulla vendita di mascherine e gel. Gli sciacalli che speculano su mascherine e gel saranno puniti duramente.

La sua visita in Campania questa mattina prosegue a Pomigliano per l’inaugurazione del Campus di Leonardo.
La presenza di Leonardo in Campania si caratterizza per l’eccellenza tecnologica, l’alta specializzazione delle persone e per una solida presenza industriale nei settori dell’aeronautica, dell’elicotteristica e dell’elettronica per la difesa. Leonardo inoltre collabora con le principali università locali e con i centri di ricerca presenti sul territorio.

E ‘ una risposta di qualità per il Sud?
In totale il Gruppo impiega oltre 4.600 addetti diretti distribuiti in sei siti industriali campani, 3500 dei quali articolati sui siti di Pomigliano d’Arco e Nola, con focus sul settore aeronautico. Il sito di Pomigliano d’Arco è, dunque, il più grande sito di Leonardo nel Mezzogiorno e rappresenta il baricentro delle attività aeronautiche civili del gruppo. È qui che stamattina verrà inaugurato il primo dei “Labs” attraverso cui Leonardo intende rafforzare lo sviluppo tecnologico, favorire l’innovazione e aprire a nuove soluzione tecnologiche per rispondere alle esigenze di mercato.

Quali sono le specificità?
Il nuovo Campus ospiterà da marzo 2020 l’Aerotech Academy, un Master in ingegneria aeronautica in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II.
Si tratta di un progetto di eccellenza, con cui prende vita – proprio a Pomigliano d’Arco – una vera e propria “rivoluzione tecnologica”, dedicato a un comparto di punta del nostro Paese, l’industria aeronautica, potenziandolo con le possibilità offerte dalla tecnologia associata all’intelligenza artificiale.

In Irpinia invece stamane visiterà l’Industria Italiana Autobus. Una lunga storia vissuta tra speranze e tormenti.
La mia visita al sito di Flumeri dell’Industria Italiana Autobus conferma ciò che sostengo da sempre.

Cioè?
Quando il Sistema Paese collabora, si possono raggiungere importanti risultati.
Come ricorderà, infatti, sin dal mio arrivo al MISE nel 2018, mi sono speso per garantire l’impegno del Governo a mantenere attivi i siti produttivi di Bologna e Flumeri e stiamo raccogliendo i frutti di tale lavoro. A fine gennaio, si è svolta infatti un’assemblea straordinaria della società che ha permesso di pareggiare le perdite e deliberare l’aumento di capitale.

Oggi come vede la situazione?
Nella nuova compagine societaria di Industria Italiana Autobus almeno il 50% è in mano allo Stato, con Leonardo ed Invitalia.
Grazie al nostro impegno, con il supporto del socio Leonardo e con l’ingresso di Invitalia nell’equity e con un ruolo di regia nella gestione aziendale, è stato pertanto possibile avviare un percorso di salvataggio reale della nuova Industria Italiana Autobus, che sta finalmente vivendo una fase nuova di rilancio dopo anni di turbolenze.

Come riparte l’intero Mezzogiorno? Che cosa pensa delPiano Sud presentato a Reggio Calabria recentemente?
Come Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sto dando il massimo per sostenere il nostro sistema produttivo in Italia e all’estero e creare nuove opportunità: sia per le piccole e medie imprese, che per i grandi gruppi, che già vantano una presenza internazionale di primissimo livello proprio grazie alla qualità, alle competenze e alle risorse che i nostri territori producono.

Anche se oggi ricopre l’incarico di ministro degli Esteri?
Il trasferimento al Ministero degli Affari Esteri delle competenze in materia di politica commerciale con l’estero e di sviluppo dell’internazionalizzazione del Sistema Paese, prima esercitate dal MISE, che ho fortemente voluto sin dal mio arrivo alla Farnesina, ci permetterà di promuovere un patrimonio di competenze, capacità e ‘saper fare’ anche in territori – e penso al Meridione d’Italia – dove gli strumenti a sostegno delle imprese non sono sempre noti. Promuoveremo sempre di più all’estero le opportunità d’investimento nelle Regioni del Mezzogiorno e con lo stesso impegno daremo sempre più impulso all’internazionalizzazione di tutti i settori produttivi.

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