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NAPOLI – Sono circa 17 mila i beni confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati per uso sociale o per finalità economiche. Altri 16 mila circa (la cifra è in continuo aggiornamento) sono attualmente affidati all’ Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati. Il dato è emerso nell’incontro con la stampa del Direttore nazionale dell’Agenzia, Bruno Frattasi nella prefettura di Napoli dove sono si è svolta la Conferenza dei servizi per l’ assegnazione di 746 beni sequestrati (per un valore complessivo di 50 milioni di euro) nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino. «Persiste – ha detto Frattasi, rispondendo alla domanda di un giornalista – il problema della vandalizzazione dei beni, per cui è necessario anticipare la progettualità sulla loro destinazione d’uso, ed è necessario cercare risorse per la loro rifunzionalizzazione». Altro problema è quello delle imposte che gravano gli immobili assegnati per uso sociale ad associazioni e Fondazioni. Il sacerdote Don Luigi Merola, animatore della Fondazione «’A voce d’’e creature» di Napoli, che si occupa di minori a rischio ed ha sede in un immobile sequestrato alla camorra, ha lanciato un appello per la sopravvivenza della Onlus dopo aver ricevuto la notifica di un’intimazione a pagare 70mila euro di IMU, un importo insostenibile. «Parleremo del problema al tavolo nazionale – ha detto il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati – ma il nostro compito è quello di gestire i beni sequestrati e di accompagnarli all’assegnazione ai territori. L’esenzione di tributi è compito del Comune, a cui non possiamo sostituirci ». Il Comune di Monteforte Irpino, provincia di Avellino, ha manifestato l’interesse per l’acquisizione di 17 immobili confiscati alla criminalità organizzata e siti nel proprio territorio. E’ quanto approvato dalla Giunta comunale con un’apposita delibera. “Gli immobili saranno destinati alla realizzazione di servizi e progetti con finalità istituzionali e sociali, rivolti prioritariamente alle fasce svantaggiate della popolazione”, si legge nell’atto. “Oppure, in alternativa, verranno utilizzati per uso sociale a favore della collettività e per l’emergenza abitativa”, prosegue la delibera. In mattinata il sindaco, Costantino Giordano, e l’assessore ai ‘Lavori pubblici, Carmine Tomeo, hanno partecipato alla conferenza dei servizi tenutasi presso la Prefettura di Napoli, avente ad oggetto proprio la destinazione di circa 750 unità immobiliari confiscate alle mafie nei territori di Napoli, Caserta e Avellino. “E’ una gran bella giornata per la nostra terra, in Prefettura abbiamo respirato aria di grande legalità”, dichiara il primo cittadino, mentre l’assessore Tomeo spiega l’utilizzo che verrà fatto di questi immobili. “I beni verso cui abbiamo manifestato interesse di acquisizione saranno destinati ad attività di carattere sociale e inclusivo. Si tratta di 17 immobili, di cui 8 appartamenti e 9 box. La Conferenza dei Servizi a cui abbiamo partecipato, con grande orgoglio, stamattina, è servita a offrire una panoramica ancora più chiara circa le prossime attribuzioni dei beni confiscati”. Sessanta beni confiscati al clan camorristico Polverino, sono stati richiesti dal Comune di Quarto (Napoli). all’Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla criminalità per la loro utilizzazione a fini sociali e di edilizia pubblica popolare.

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