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La Campania non è classificata in “zona rossa” e quindi “il solo dato dell’aumento dei contagi, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo, e la sola mera possibilità dell’insorgenza di ‘gravi rischi’ predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria che in astratto potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”. Lo scrive il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, nel decreto con il quale sospende l’ordinanza della Regione Campania sul rinvio della riapertura di asili, elementari e medie.

“Non risulta peraltro – si legge nel decreto – alcun ‘focolaio’ né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa”. Secondo il giudice amministrativo, la sospensione della didattica in presenza decisa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “neppure sembra sottendere una compiuta valutazione di ‘adeguatezza e proporzionalità’, non facendosi alcun riferimento, nel provvedimento impugnato, alle contrapposte posizioni soggettive di diritto (all’istruzione, nella sua più ampia estensione, anche formativa della personalità dei minori), anche tenuto conto del sacrificio imposto dalla pregressa prolungata limitazione della didattica, né all’impossibilità di bilanciarle, in maniera appunto ‘adeguata e proporzionata, con l’evidenziata tutela prioritaria dell’interesse pubblico alla salute collettiva”.

Secondo il Tar Campania “è dubbia anche l’idoneità della misura disposta, tenuto conto della prolungata chiusura connessa alle festività natalizie, che non ha, tuttavia, evitato l’aumento registrato dei contagi”. Secondo il Tar della Campania, le difficoltà del sistema sanitario regionale, menzionate nella memoria difensiva dagli avvocati dell’ente “…lungi dal giustificare l’adozione della misura sospensiva, dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di ‘collasso’ anche sul sistema trasporti…”.

“La sentenza del Tar che blocca l’ordinanza sulla chiusura delle scuole in Campania è una bocciatura clamorosa della gestione De Luca di questi mesi”. Così in una nota i consiglieri regionali campani della Lega Gianpiero Zinzi, Severino Nappi e Attilio Pierro, citando il decreto del Tar Campania con il quale è stata sospesa l’ordinanza che rinviava il ritorno in classe, nella parte in cui si evidenzia che “le difficoltà del sistema sanitario regionale non giustificano l’adozione della misura sospensiva, dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di ‘collassò anche sul sistema dei trasporti oltre che delle strutture sanitarie”.

Secondo i consiglieri regionali leghisti “il pericolo era ampiamente prevedibile, come denunciato da mesi anche della categorie ‘inascoltatè del comparto sanità, solo a voler considerare il recente passato. Una vera e propria scure che si abbatte sul governatore e sul centrosinistra incapaci di garantire i fondamenti del confronto democratico in Regione Campania”, concludono Zinzi, Nappi e Pierro.

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