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NAPOLI – «Il nostro osservatorio rileva un ritorno faticoso alla spesa in coincidenza con lo status di ‘zona bianca’ della nostra regione, visto che i dati sono largamente inferiori allo stesso periodo del 2019, nell’ultimo anno pre-pandemia. I nostri numeri certificano un meno 40% di incassi rispetto a due anni fa: abbiamo una contrazione forte, si ricordi che la Campania ha perso 11 punti di PIL, ora ne ha recuperati 4.

I numeri sono molto al ribasso, dobbiamo attendere una stagione più lunga, sperare che ci siano azione economiche delle Istituzioni che diano impulso all’economia e nel contempo che favoriscano la spesa delle persone. Chiediamo anche una minore pressione fiscale e uno slittamento delle scadenze di Equitalia, in modo da far respirare i nostri esercenti. Questa presunta normalità è relativa, il -40% ci fa paura ma contiamo di recuperare giorno per giorno il disavanzo di fatturato». Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania, commenta in questo modo il primo giorno di «zona bianca» della regione.

“Purtroppo partiamo con qualche mese di ritardo nel rilancio del mondo del turismo: solo ora ci sono diverse prenotazioni per l’estate, da poco sono ripartiti in Campania matrimoni e cerimonie, le discoteche sono ancora chiuse. Nonostante la riapertura e l’abolizione del coprifuoco c’è, come detto, una tendenza al consumo minore rispetto a prima: la persone vivono di più e più a lungo la città ma hanno meno possibilità di spesa dopo la pandemia. E’ la stessa per il ceto alto, dei ricchi, o anche per quello formato dagli impiegati pubblici, che non hanno avuto contrazioni di stipendi. E’ la fascia medio-bassa che è completamente ferma, coinvolta o travolta dalla pandemia, in quanto dipendente o come artigiano e partita IVA», conclude.

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